Ancora negativo, seppur in controtendenza rispetto sia al trimestre precedente, sia all’andamento degli anni passati, il dato che esprime la produzione industriale nelle imprese con meno di 50 dipendenti monitorate da CNA Modena. Un dato che nel periodo aprile-giugno 2005, rispetto allo stesso trimestre 2004, si è attesta a -0,4%, contro il +0,1% fatto registrare dall’industria nel suo complesso.

I dati della meccanica, il principale settore della nostra economia, sono sicuramente preoccupanti. Certo, la flessione si riduce rispetto ad primi tre mesi del 2005, ma fa sensazione il calo degli ordini interni, a sostegno delle tesi che vogliono il nostro Paese in particolare difficoltà. Rimane importante la componente estera del fatturato (+22,2%), anche se siamo lontani dal 2003, quando oltre un quarto del fatturato proveniva da oltre frontiera.

Per la seconda volta è stato indagato il settore delle macchine ed apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Un comparto moderno e in espansione, caratterizzato da frequenti contatti commerciali con paesi spesso considerati “nemici” come Cina e Taiwan. Altra importante considerazione è che è sicuramente prematuro pensare ad una terziarizzazione spinta dell’economia modenese, che, al contrario, non può abbandonare la propria vocazione manifatturiera. Anzi occorre un sempre maggior impegno per entrare in settori, comparti e nicchie in cui non siamo ancora presenti, come testimonia il successo ottenuto nella produzione di macchine ed apparecchiature elettroniche.
In questo contesto, gli strumenti di politica economica più adatti ad affrontare queste problematiche paiono essere la defiscalizzazione del costo del lavoro per ciò che riguarda le industrie, incentivi alle fusioni per le medie imprese, sostegno all’aggregazione di aziende per quelle di dimensioni meno rilevanti, formazione.