Nella fase di massima pericolosità per gli incendi boschivi, fino alla fine del mese di agosto, la Protezione civile della Provincia di Modena in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, la Consulta provinciale dei volontari di Protezione civile e le Guardie ecologiche, organizza l’attività di avvistamento in diverse zone dell’Appennino.


Durante i fine settimana i volontari delle associazioni presidiano i punti di avvistamento fissi individuati sul monte Calvanella a Sestola, sul monte Cantiere a Lama Mocogno, al Parco dei Sassi di Roccamalatina, sul monte Nuda a Pievepelago e sul monte Ravaglia a Serramazzoni.

Si svolge anche un’attività di avvistamento mobile su tutto il territorio dei comuni di Fanano, Montefiorino, Pievepelago, Sestola, Zocca, Giuglia, Serramazzoni e Pavullo. Gli automezzi utilizzati per questa iniziativa sono contrassegnati dalla scritta “Servizio avvistamento incendi boschivi”.

Ogni gruppo è attrezzato, oltre che per la vigilanza, anche per gli interventi di soccorso e spegnimento. Sono 46 i volontari opportunamente formati nei mesi scorsi e dotati di dispositivi di protezione personale che saranno impegnati in questo tipo di attività. L’iniziativa avrà termine il 31 agosto, salvo avvisi di emergenza emanati dalla Regione, così da coprire il periodo giudicato di massima allerta.

“Raccomandiamo la massima cautela a tutti – afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana – ma in particolare a chi frequenta le zone montane dove basta davvero poco per provocare un incendio. Grazie al clima favorevole e all’attenzione della popolazione, nel 2004 non venne registrato nessun incendio boschivo, ma non dimentichiamo che solo l’anno prima erano stati 13 con ben dieci ettari di terreno distrutti dalle fiamme. E tra il 1993 e il 2004 gli incendi boschivi sono stati 417 con 240 ettari di superficie distrutti”.