Sarà il 14 settembre il giorno del quinto ‘sciopero nazionale della spesa’. Quest’anno sono chiamati ad aderire tutti gli 8000 Sindaci dei Comuni italiani per protestare contro i drastici tagli alle spese sociali imposti dal Governo. Il 14 settembre ogni italiano dovrà rinunciare ad almeno un acquisto. E dalle 11,30 alle 13,30 tutti i negozi, sedi di fornitori di servizi, pompe di benzina, banche, uffici postali ecc.ecc. saranno disertati da chi vuole migliorare le condizioni di vita dei consumatori.

Il Governo e il Parlamento sono inerti di fronte alla crisi che attanaglia le famiglie di cui il 30% sono dovute rimanere a casa rinunciando anche alle ferie. E si avvicinano paurosamente le scadenze dei moltissimi indebitamenti con il micidiale sistema del credito al consumo che porterà moltissime famiglie,che hanno allegramente comprato a rate televisori, banchetti nuziali e viaggi, sull’orlo del fallimento. Intanto i prezzi si fermano ma non diminuiscono.

I consumatori di Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) scendono di nuovo in piazza per ottenere il ribasso del 20% dei prezzi e delle polizze Rcauto, che dopo la diminuzione degli incidenti, fanno ingrassare ancor più le compagnie prive di concorrenza. E più concorrenza chiedono le associazioni nel campo della vendita delle benzine (con la installazione dei ‘benzacartelloni’ sulle autostrade indicanti i diversi prezzi reperibili sulla tratta), nella telefonia (con l’introduzione dei gestori virtuali e la eliminazione del canone Telecom), nel sistema bancario (aprendo il mercato alle banche straniere e approvando immediatamente la legge di tutela del risparmio).
Chiedono ancora saldi liberi, l’applicazione del decreto sugli sconti dei farmaci, e il permesso a tutti i commercianti di esporre tutto l’anno nella ‘vetrina delle occasioni” i prodotti scontati, e mercati di vendita diretta di prodotti ortofrutticoli dagli agricoltori (anche loro ridotti alla fame ma senza beneficio alcuno per i consumatori finali che scontano i ricarichi intermedi) ai consumatori.

Allo sciopero Intesaconsumatori invita ad aderire tutte le associazioni, i partiti e i sindacati, e soprattutto gli 8000 Sindaci italiani che per i tagli feroci ai finanziamenti statali hanno dovuto eliminare servizi sociali essenziali. Si chiede anche il blocco di tutte le tariffe ancora sotto il controllo pubblico some avvenuto per la luce, la diminuzione dell’IVA sul gas e delle accise sulla benzina.

E’ possibile inviare la propria adesione allo sciopero attraverso il sito internet di Intesaconsumatori.