Dalla lotta contro le malattie alla tutela dell’infanzia, dallo sviluppo agricolo all’impegno contro la siccità e la desertificazione, fino al sostegno delle esperienze di microcredito e de fondi rotativi, agli interventi per le infrastrutture economiche e socioculturali, la promozione delle donne, l’istruzione e la formazione professionale. Sono gli ambiti di intervento per i quali è possibile presentare progetti da realizzare in Paesi in via di sviluppo sulla base del bando per 150 mila euro di contributi che la Provincia di Modena ha rinnovato anche nel 2004.


Le risorse saranno assegnate a più progetti e non potranno superare la metà dell’investimento: il finanziamento massimo è di 15 mila euro a iniziativa che possono raddoppiare se sono coinvolte diverse associazioni.

Sono previste garanzie e controlli sulla realizzazione dei progetti, ma anche sulla qualità delle proposte. Sarà questo, infatti il criterio principale che sarà seguito dalla commissione di valutazione composta da esperti del settore che dovrà stimare “i benefici ipotizzabili indotti sulla popolazione della zona in rapporto alla descrizione analitica del progetto, al coinvolgimento di partner locali e all’efficienza e all’economicità dell’azione” come ricorda il presidente della Provincia Emilio Sabattini.

I criteri di valutazione, oltre alla qualità dei progetti, sono relativi all’esperienza dei promotori, al coinvolgimento delle realtà istituzionali dei Paesi in via di sviluppo, alla collaborazione di più organizzazioni, alla presenza di volontari modenesi e al coinvolgimento finanziario di altri enti locali. Saranno privilegiate, inoltre, le spese di investimento (dagli immobili agli impianti, dalle ristrutturazioni alle attrezzature) visto che non sono ammesse spese per beni di consumo, per personale e per oneri finanziari (per esempio, gli interessi su mutui).