Ha deciso di interrompere lo sciopero della fame, iniziato quattro giorni fa, dopo le buone notizie arrivate dal giudice tunisino che si e’ interessato al caso e che attende ora una relazione dei servizi sociali entro il prossimo 25 agosto.

Potrebbe essere ad una svolta la vicenza del bimbo di 9 anni, conteso dalla mamma italiana e dal padre tunisino: il tribunale italiano, piu’ di due anni fa, aveva affidato il figlio alla donna, poi il padre lo porto’ a sua insaputa in Tunisia, dove la madre era riuscita a vederlo solo qualche volta. Lo scorso 3 agosto la donna – Maria Luisa S., 37
anni, residente a Correggio (RE) – si era rifugiata con il bambino nell’Ambasciata italiana a Tunisi, dove si trova tuttora, sperando che il caso trovasse una soluzione. Ora – riferisce il consulente legale della donna, Bruno Poli – il giudice tunisino ha riconosciuto che non esiste un affidamento al padre e ha interessato del caso i servizi sociali, chiedendo di verificare anche come ha vissuto in questi due anni il bambino in Tunisia. E’ stata inoltre rigettata la richiesta di visita che l’uomo aveva inoltrato per poter vedere il figlio all’interno dell’Ambasciata. Sabato la donna sara’ visitata anche da Bobo Craxi, in qualita’ di presidente dell’Associazione di Cooperazione e sviluppo Italia-Tunisia.