“A seguito del caro petrolio si è verificato l’aumento record del 13% nel costo dei carburanti in agricoltura che ha raggiunto il valore più alto dall’inizio dell’anno”. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ismea relativi ai primi sette mesi del 2005, nel sottolineare che l’aumento dei costi di trasporto grava sulle attività agricole di raccolta e lavorazione agronomica dei terreni in corso in questi giorni.

Si tratta di una situazione che – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio la competitività delle imprese del settore dove la benzina è stata praticamente sostituita dal gasolio che rappresenta la principale fonte energetica per i trattori con un consumo di circa 2 milioni di tonnellate all’anno. Contro l’aumento dei prezzi servono scelte strutturali che consentano di uscire da situazioni di crisi ricorrenti dovute al rincaro del greggio e va quindi percorsa con decisione – continua la Coldiretti – la strada delle sviluppo delle energie alternative rinnovabili e bisogna accelerare negli investimenti per recuperare i ritardi accumulati nello sfruttamento del fotovoltaico delle biomasse e dei biocarburanti. Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell’allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole è possibile – riferisce la Coldiretti – arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate. Una situazione che – conclude la Coldiretti – consentirebbe di raddoppiare il contributo delle fonti rinnovabili al soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale ed uscire dalla spirale perversa del caro benzina con le alternative concrete al petrolio che la campagna può offrire.