Dall’indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Tariffe e Servizi di Federconsumatori, per conto di IntesaConsumatori, sono state elaborate le tabelle sugli aumenti che hanno interessato il comparto del mercato elettrico e quello del gas. Dalle tabelle si evince che i servizi per energia elettrica e gas continuano, attraverso i loro aumenti, a detenere i poco invidiabili primati di tariffe e tasse più elevate d’Europa.


IntesaConsumatori, pertanto, nel comparto energia elettrica chiede:
-Al governo una politica ed un piano energetico che dia certezze e sviluppo al paese e che preveda uno sviluppo delle fonti alternative e degli investimenti sul risparmio energetico. Rilanciare il processo di concorrenza favorendo l’ingresso di nuovi operatori anche utilizzando i siti di centrali non in attività; rendere efficiente la borsa elettrica;
-Completare la riforma della bolletta elettrica al fine di contenere le tariffe, a fronte anche dell’aumento di produttività ed efficienza nella rete elettrica, per contenere gli effetti dirompenti del caro-petrolio che si scaricheranno sulla bolletta dell’anno in corso e di quello a venire;

-Introdurre la tariffa sociale e il nuovo ordinamento tariffario, progetti ancora fermi nel cassetto del Governo e dell’Autorità per l’energia, per garantire più equità sociale;
-Neutralizzare gli aumenti dell’IVA dovuti al continuo aumento del costo del petrolio quando quest’ultimo supera la soglia dei 25 dollari al barile, essendo l’IVA calcolata (come base imponibile) sia sul costo di produzione che sulle accise.

Nel comparto del gas chiede:
-Al Governo di creare una “borsa del mercato del gas” in alternativa all’indicizzazione attuale del gas metano che è legato all’andamento del costo del petrolio;
-Una politica ed un piano energetico che dia certezze e sviluppo al paese e che preveda uno sviluppo delle fonti alternative e degli investimenti sul risparmio energetico. Rilanciare il processo di concorrenza nel settore per un mercato regolato al servizio degli utenti (domestici e non);
-Ridurre le accise di 5 centesimi di euro al mc3. per avvicinarci alla media europea. Attualmente in Italia la tassazione è il doppio rispetto all’Europa;

-Ridurre l’IVA dal 20% al 10% al fine di armonizzare l’Italia allo standard europeo oltre al superamento “dell’imposta sull’imposta” cioè l’applicazione dell’IVA anche sulle imposte.
-Ai comuni chiediamo che si attivino nel dare applicazione alle agevolazioni sociali previste dalla delibera dell’Autorità per l’energia ed il gas a favore delle fasce sociali deboli, definendone il regolamento di accesso attraverso il confronto con le associazioni dei consumatori.
-All’Autorità per l’energia ed il gas di semplificare l’attuale sistema tariffario per favorire una concorrenza vera nel settore.

-Alle aziende di dare applicazione al codice di condotta commerciale per il gas predisposto dall’autorità allo scopo di favorire la comparazione delle tariffe e la concorrenza per le utenze domestiche nel rispetto de cittadino;

-Neutralizzare gli aumenti dell’IVA dovuti al continuo aumento del costo del petrolio quando quest’ultimo supera la soglia dei 25 dollari al barile, essendo l’IVA calcolata (come base imponibile) sia sul costo di produzione che sulle accise.