Nel nuovo anno scolastico a frequentare le scuole statali dell’ Emilia-Romagna saranno 452.634 studenti, 10.840 in piu’ rispetto all’anno precedente.
Un trend confermato dagli ultimi anni: nel 2002-2003 erano 420.953. E a questi si aggiungono i circa 80 mila delle scuole paritarie. Le classi sono 21.385. Nel 2004-2005 erano 21.036.


Per il personale docente, sono 44.046 (di cui 4.661 per il sostegno) i posti in organico. Nel 2004-2005 erano 43.664 (di cui 4.503 per il sostegno). La media alunni-posti docenti e’ 11,5. A fornire questi dati e’ stato il direttore generale dell’ Ufficio scolastico regionale (Usr), Lucrezia Stellacci.


In base alla legge 53/2003 che regola le iscrizioni anticipate sono 1.489 i bambini della Primaria che hanno chiesto di usufruire del servizio (161.176 il numero complessivo degli alunni dell’intero corso, di cui circa 33 mila al primo anno).

Nella scuola dell’infanzia sono 377 gli anticipatari al di sotto dei tre anni accolti nelle sezioni.


Per le supplenze, su 39.424 posti docenti (dato aggiornato al 15 settembre e al netto dei posti per il Sostegno), 37.558 sono coperti da personale di ruolo, e 1.866 da supplenti (2.348 le immissioni in ruolo del luglio 2005). La percentuale del personale non in ruolo, nell’organico di fatto, e’ del 4,73%. La percentuale effettiva di posti assegnati a supplenti e’ del 15,05%, per un totale di 5.932 posti. La discordanza e’ dovuta alle cattedre non intere e alla fetta di docenti che, assunti con contratto a tempo indeterminato, svolgono attivita’ diverse dall’insegnamento e devono quindi essere sostituiti (rappresentanze sindacali, cariche elettive negli organi istituzionali nazionali e locali, richieste di part time, diritto allo studio, borse di studio, comandi presso il Miur e organi periferici, incarichi presso enti pubblici diversi).


Gli alunni disabili sono 10.203: 319 in piu’ rispetto all’ anno precedente. La loro percentuale rispetto alla popolazione scolastica e’ in aumento, assestandosi sul 2,1% (1% nella scuola dell’infanzia; 2,6% nella primaria; 2,9% nella secondaria di I grado; 1,7% nella secondaria di II grado).

L’offerta di posti bambini nella scuola statale e’ aumentata di 2.404, salendo a 47.510. L’aumento e’ stato del 5,3%.
La media alunni/classi (21,2) si sta riequilibrando nelle 9 province, anche se presenta un differenziale ancora forte tra ordini scolastici (come a livello nazionale): 24,8 nella scuola dell’infanzia; 19,5 nella primaria; 21,8 nella secondaria di I grado; 21,7 nella secondaria di II grado.


Il bilancio dell’istruzione statale per l’Emilia-Romagna supera i 2.200 milioni. Di questa quota il 10% e’ gestita direttamente dall’Usr, che in gran parte lo trasferisce alle scuole e per il resto lo destina alle spese di funzionamento degli Uffici (Usr e Csa); la parte rimanente (90%) e’ gestita dalle direzioni del Tesoro per gli stipendi e oneri fissi.

Rispetto al 2004 c’e’ stato un incremento di bilancio pari all’8,5%, dovuto soprattutto all’incremento del numero dei docenti e all’aumento delle loro retribuzioni.


Stellacci ha espresso ”soddisfazione per l’intenso lavoro svolto dal personale della Direzione generale, dei Csa e dai Dirigenti scolastici, il cui impegno ha permesso di concludere tutte le operazioni preparatorie entro il 31 agosto e iniziare il nuovo anno regolarmente. Una premessa fondamentale – ha detto – per la qualita’ del servizio offerto a studenti e famiglie”.


L’ Usr ha diffuso anche i dati consuntivi relativi al 2004-2005. Gli alunni di altre culture erano 43.245 (circa l’8% della popolazione scolastica, contro una media nazionale del 4%). Quasi 10 mila in piu’ rispetto all’anno precedente. Fatto 100 l’ indice nell’anno scolastico 2000-2001 si e’ arrivati nel 2004- 2005 al parametro 258 (333 nella scuola dell’infanzia, l’ incremento piu’ elevato). Le percentuali piu’ alte di incidenza a Reggio Emilia (10,4), Piacenza (9,9) e Modena (9,8). Per la loro integrazione e’ stanziato un fondo regionale, stabile negli ultimi tre anni, di 1.200.000 euro. Per far fronte all’ incremento di alunni extracomunitari l’Usr ha destinato altri 360.000 euro, prelevati da propri fondi.


Scolarizzazione: a 15 anni il 99,6% dei ragazzi frequenta una scuola (94,4% il dato nazionale). Il 76-77% dei diciottenni giunge ad un diploma (anche in questo caso con una percentuale del 5-6% superiore alla media nazionale). Le bocciature sono contenute: 2,1 nelle scuole medie; 5,8 nelle superiori, con una punta dell’8,1 nelle prime classi. Un indice piu’ ‘raffinato’ delle difficolta’ degli allievi e’ rappresentato dalla percentuale di promossi con debiti formativi: nelle superiori il 39,6%.


Le attivita’ opzionali sono state generalizzate dalla Riforma, spiega Stellacci, ma nel territorio regionale sono ormai una tradizione. Nell’anno 2004-2005 ci sono state nella scuola primaria complessivamente 300.805 opzioni: mediamente due per ogni allievo. Il 50% sceglie attivita’ collegate alle aree disciplinari, il 45% attivita’ espressive, il 21% attivita’ di manipolazione e materiali (pittura, ceramica, cucina); a seguire educazione stradale, ambientale, alla salute, informatica e inglese. Le presenze di ‘esperti esterni’ sono state 6.389.
Forte anche la propensione verso le attivita’ facoltative ed opzionali nella scuola secondaria di I grado, che ha interessato il 94,6% degli allievi delle classi prime.