Da Alghero a Modena per studiare i ‘Parchi di Cultura dell’Appennino’, le due iniziative avviate nel corso dell’estate che propongono percorsi tematici sul Medioevo e sui Luoghi dell’anima.


E’ successo nei giorni scorsi con una delegazione del Comune sardo che, ospite di Ial Emilia Romagna, è giunta a Modena nell’ambito del progetto ‘La cultura come motore dello sviluppo locale’ condotto in collaborazione con Sviluppo Italia.

I Parchi di cultura (Parchi di Cultura), che sono cofinanziati da Provincia di Modena, Regione e Fondo sociale europeo e hanno tra i partner le tre Comunità montane, 18 Comuni dell’Appennino e una cinquantina di operatori locali, sono stati scelti proprio come “valido modello di valorizzazione del patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale”.

La delegazione sarda ha avuto la possibilità di approfondire la conoscenza delle politiche turistiche adottate nel territorio provinciale, ha visitato alcuni dei luoghi più suggestivi dell’Appennino (dal Borgo di Monfestino al il Castello di Montecuccolo) e ha partecipato a iniziative di animazione turistica realizzate dagli operatori locali all’interno dei Parchi, come i Giochi di ruolo al Castello di Pavullo.

Non sono mancati, naturalmente, i momenti dedicati all’enogastronomia e ai prodotti tipici del territorio gustati in alcuni degli agriturismi dell’Appennino e nel ristorante della Scuola alberghiera di Serramazzoni.

“I nostri ospiti – spiegano i responsabili dei Parchi di cultura – hanno potuto confrontarsi con un’interpretazione molto aperta di patrimonio culturale e verificare come il nostro Appennino sia ricco di operatori capaci di progettare iniziative e di impegnarsi a fondo per la difesa e la promozione dei luoghi in cui vivono. E i Parchi di cultura dimostrano di essere uno strumento innovativo ed efficace per una valorizzazione delle risorse culturali e per una promozione turistica rispettosa e attenta alle tradizioni e ai delicati equilibri del territorio”.