Un’organizzazione di italiani specializzata in furti in aziende produttrici di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, è stata sgominata dai carabinieri di Piove di Sacco (Padova) che, alle prime ore di stamani, hanno arrestato sei persone.


I provvedimenti restrittivi, emessi dalla magistratura di Padova, sono per furto aggravato, ricettazione, rapina ed estorsione.
I militari dell’Arma hanno, tra l’altro, individuato tre capannoni tra il veneziano e il padovano dove veniva tenuta nascosta la merce e hanno
denunciato 12 persone che s’incaricavano di vendere la refurtiva.

Le indagini sono iniziate lo scorso gennaio
dopo la denuncia di una delle vittime. Così gli investigatori hanno svolto una serie di accertamenti, con il supporto anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, che hanno permesso di delineare l’organizzazione
responsabili dei colpi che avvenivano di notte. Le aziende prese di mira erano produttrici della merce più disparata: pelletteria, abbigliamento, vetro artistico, tecnologia, macchine agricole ed industriali, prodotti per l’edilizia. I magazzini venivano svuotati e la merce caricata su camion
rubati e usati solo per il trasporto.
Una quindicina i furti finora accertati nelle tre regioni compiuti dagli indagati, già noti alle forze dell’ordine.

I carabinieri hanno individuato e sequestrato tre capannoni ad Albignasego (Padova), Arzegrande (Padova) e Campolongo (Venezia) dove era
stata stipata la merce, del valore complessivo di 2 milioni di euro, venduta dai ricettatori che facevano da intermediari con gli acquirenti
finali, spesso negozianti.