‘Gli organi di stampa locali mi hanno correttamente informato del contenuto di una nota stampa con la quale il consigliere regionale Fabio Filippi denuncia un presunto caso di malasanità avvenuto al Policlinico di Modena. Sulla base delle verifiche effettuate, a partire dai pochi elementi contenuti nella nota, i fatti si riferirebbero al caso di una anziana signora, diabetica ed affetta da insufficienza renale cronica, ricoverata per eseguire una arteriografia degli arti inferiori’.


‘Tale accertamento è stato effettivamente eseguito, in anestesia locale e non totale come riportato, e la paziente è tornata in reparto in condizioni stabili che si sono mantenute tali fino a due giorni dopo l’intervento, quando è comparso un peggioramento della funzione renale, per il quale è stata impostata opportuna terapia sulla base della consulenza effettuata dallo specialista’.

‘I familiari, però, vedendo questo peggioramento e senza attendere che le terapie necessarie venissero effettuate, hanno richiesto ripetutamente di portare a casa la paziente, contro il parere del medico di guardia, ed hanno apposto la loro firma sulla documentazione clinica assumendosi la responsabilità della loro scelta’.

‘I fatti riportati nella nota del consigliere Filippi, in particolare per quanto attiene alle gravissime affermazioni relative alla manipolazione della documentazione clinica e alla falsa certificazione di morte, non trovano alcun riscontro nei fatti, nella documentazione ed in quanto riferito dai curanti’.

‘Solo un inopportuno desiderio di sensazionalismo, forse sollecitato da casi riportati dalla stampa nazionale, può far etichettare con il termine, ormai logoro, di “malasanità” un caso come questo’.

Claudio Macchi, direttore generale, Policlinico Modena