Il ripristino di unità abitative distrutte dallo tsunami, la costruzione di una scuola elementare per bambini in condizioni disagiate e sordomuti, interventi per riavviare l’economia cingalese e sviluppare i settori produttivi tradizionali, l’invio di un ambulatorio mobile attrezzato per le vaccinazioni.


Sono solo alcuni degli otto progetti – in parte in corso, in parte di imminente realizzazione – che rientrano nel programma della ‘cabina di regia regionale’ a sostegno delle popolazioni dello Sri Lanka colpite dallo tsunami del dicembre scorso.
A mobilitarsi in uno straordinario slancio di solidarietà è stata l’intera società civile emiliano-romagnola, i cittadini, le associazioni imprenditoriali e di volontariato, le Province e i Comuni dell’Emilia-Romagna, che hanno cofinanziato il programma con risorse pari a 1.477.843 euro.
I fondi provengono sia dalle donazioni raccolte attraverso le sottoscrizioni pubbliche aperte a seguito dell’emergenza nel Sud est asiatico che da stanziamenti dai bilanci degli enti coinvolti (schede di approfondimento a fianco).

Il sistema della solidarietà emiliano-romagnolo ha coperto oltre la metà del costo dell’intero programma (2.250.851 euro), per la parte restante finanziato da contributi di provenienza nazionale, internazionale e comunitaria.
La Regione Emilia-Romagna – che fin dai primi momenti della catastrofe era intervenuta con l’invio nello Sri Lanka di farmaci, prodotti sanitari e supporti didattici per i bambini attraverso la Protezione civile regionale – ha un ruolo di coordinamento dei cinque programmi di intervento congiunti, a loro volta articolati negli otto progetti.
Lo strumento di coordinamento è la ‘cabina di regia regionale’, costituita nel gennaio 2005 per il costante monitoraggio degli interventi promossi a livello locale.

I progetti si concentrano nei distretti cingalesi di Trincomalee (nord-est del Paese, Hambantota (sud), Negombo (periferia di colombo), Jaffna e Vanni (nord) e coprono più ambiti di intervento: dalle azioni per riavviare l’economia agli interventi di ricostruzione di unità abitative e di strutture scolastiche, dal ripristino e sviluppo dei settori produttivi tradizionali al rafforzamento del tessuto sociale comunitario, con particolare attenzione alle condizioni dell’infanzia, fino alle azioni di assistenza socio-sanitaria.