Per una settimana fino al 2 di novembre, 20 milioni di italiani andranno a visitare i loro cari estinti al
cimitero. Secondo i dati di Telefono Blu, il flusso sarà maggiore di sempre. Solo nelle giornate dell’1 e del 2 novembre, in tutte le città italiane, si calcola che almeno 11 milioni gli italiani porteranno fiori e
ricordi ai loro cari estinti, e non meno di 12 milioni le famiglie interessate all’evento.

La massima presenza è nelle aree metropolitane, e
anche qui Telefono Blu fa i conti: l’oro delle presenze spetta a Napoli (900mila), seguita da Roma (800mila), Milano (700mila), Torino (350mila), Genova (250mila), e Bologna, ultima in classifica con 240mila presenze.

Si tratta anche di un grande business nazionale, con un giro di circa 240 milioni di euro di spesa per i fiori e tutti gli accessori (+5 % rispetto allo scorso anno), per una media di 12 euro a famiglia.
Il crisantemo è quasi sempre più costoso al Nord, ed oscilla, insieme ad altri fiori in vendita nei cimiteri, da un minimo di 4-4,50 euro ad un
massimo di 6-7,00 euro, risentendo dell’ ”effetto euro” e degli aumenti eccessivi negli anni precedenti, che quest’anno dovrebbero attestarsi ad un incremento di massimo il 3-5%.

I prezzi sono favorevoli nei mercati all’ingrosso, negli ipermercati o nei mercati dei fiori e rionali. Telefono Blu calcola ancora una crescita del 7% (due punti in più rispetto allo scorso anno), di chi tende a comprare fiori anche nei grandi centri commerciali (al nord circa il 12%).

Esiste poi un commercio fatto di distributori occasionali in strade e piazzette, che, con prezzi dai 2 ai 5 euro, movimenta almeno un 1/5 del
mercato, stimabile in almeno 40 milioni di euro. I fiori di plastica coprono il 4% di questo mercato.