Con oltre 200 milioni di esemplari acquistati per commemorare i defunti nel lungo ponte del 2 novembre il crisantemo si conferma il fiore simbolo di questa ricorrenza anche se non mancano le richieste per lilium, garofani, gladioli e roselline. quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che i prezzi di vendita per i fiori di crisantemo recisi variano tra 1,5 euro a 4 euro a seconda della forma e della grandezza (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider), del numero di fiori per stelo e dei diversi colori (giallo, bianco, fucsia).

La spesa – precisa la Coldiretti – cambia a seconda del momento e dei luoghi e per questo e’ opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi, per non cadere negli inganni del mercato dove i prezzi tendono a triplicare dalla produzione al consumo. Peraltro per fare durare di piu’ i fiori si consiglia – afferma la Coldiretti – di cambiare l’acqua nei vasi ogni due o tre giorni e di tagliare il gambo dei fiori cogliendo, se possibile, l’occasione di ripetere la visita di commemorazione.

Una possibilita’ e’ anche quella – continua la Coldiretti – di comprare crisantemi in vaso da tenere curati nel tempo e magari da tenere in luogo riparato per farli rifiorire il prossimo. La produzione del crisantemo – sottolinea la Coldiretti – e’ sicuramente una delle tecniche piu’ complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante, in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio.

In Italia – continua la Coldiretti – vengono prodotti 9 milioni di vasi di crisantemi all’anno e circa 650 milioni di steli (tra uniflori e multiflori) venduti per quasi un terzo proprio nei giorni della Commemorazione dei defunti e coltivati praticamente in tutto il Paese, anche se le Regioni di maggior produzione sono Lazio, Campania, Sicilia, Puglia, Veneto, Lombardia, Toscana e Liguria.

Il crisantemo o fiore d’oro (dal greco chryso’s (oro) e a’nthemon (fiore)) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo.

In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarita’ esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga.
Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – sottolinea la Coldiretti – e’ fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi e’ il simbolo della vita, della forza d’animo e della pace.