In questi anni ci siamo impegnati per recuperare il Palazzo Ducale, a partire dal lontano Dicembre 1987 quando il compianto Sindaco Mauro Meschiari, unitamente all’allora Soprintendente ai Beni Storico e Artistici di Modena e Reggio, Jadranka Bentini, diede vita ad un apposito Comitato Pubblico-Privato “Per il recupero, la valorizzazione e l’utilizzo del Ducale palazzo di Sassuolo” che in quasi 20 anni d’attività, unendo gli sforzi dei numerosi soggetti istituzionali, raccolse oltre 8 miliardi di lire per il restauro del Palazzo, sottraendolo ad un degrado evidente.


La risposta delle aziende locali è stata importantissima ed in poche altre parti del paese si sono avuti risultati così importanti e lusinghieri.
Questo modello di collaborazione fattiva tra pubblico e privato, sperimentato a Sassuolo, venne preso ad esempio per il recupero di molte altre emergenze sparse in tutta Italia.
A seguito di questo impegno e dei risultati eccezionali (da cui scaturirono anche due grandi mostre internazionali nel biennio 99-2001), abbiamo purtroppo vissuto come un incubo il rischio della vendita del Palazzo, ipotizzato dalla Finanziaria del 2002, il Comune allora promosse la raccolta di firme contro l’alienazione del Palazzo ed il risultato è stato ottenuto con l’impegno di tutti ed ora il Palazzo è stato affidato al Ministero dei Beni Culturali la cui gestione sconta attualmente tutta la carenza di risorse finanziarie ed umane.


Ora occorre mettere la struttura al servizio della città, non possiamo accontentarci delle aperture periodiche e di qualche pur rilevante mostra espositiva. Dobbiamo invece fare in modo che tutte le stanze del Palazzo specialmente quelle meno nobili, la Sala Convegni ed il cortile interno siano a disposizione costante del Comune, delle Associazioni culturali e della società sassolese in genere.



Il Palazzo deve diventare il punto d’eccellenza della vita culturale della città, per la musica, la pittura, la convegnistica ed ogni altra attività compatibile. Non ultima la riproposizione di un progetto che prevedeva l’inserimento nel contesto ducale (via Rocca, Piazzale Avanzini, Paggerie) di un Caffè/concerto con caratteristiche tali da inserirsi armoniosamente nell’ambito storico, ma al contempo fungere da punto di attrazione e utilizzo degli spazi pubblici della città storica.
La cultura della salvaguardia deve infatti sposarsi con la fruizione effettiva e continuativa dea parte di un numero sempre maggiore di utenti del più importante monumento storico, artistico ed architettonico del Distretto. Basti dire che la reggia ducale, voluta da Francesco I d’Este, a partire dal 1634, è considerata, per il suo apparato decorativo, la più importante Reggia barocca del suo genere, in Europa.

I DS si fanno promotori di un appello per raggiungere questi obiettivi che chiedono diventi impegno del Sindaco, della Giunta, del Consiglio comunale e di tutta la città.



Ferruccio Giovanelli