Contenimento della spesa corrente, ristrutturazione del debito, destinazione di maggiori risorse per gli investimenti, che ammontano a 130 milioni di euro nel 2006, 423 milioni nel triennio 2006-2008. Sono le caratteristiche della proposta di Bilancio di previsione e del Piano triennale degli investimenti della Provincia di Modena presentata mercoledì 30 novembre al Consiglio provinciale dall’assessore Stefano Vaccari. Il voto sulla manovra finanziaria, che per il prossimo anno è complessivamente di 242 milioni di euro, è in programma per la seduta di mercoledì 21 dicembre.


“Malgrado i pesanti vincoli introdotti dalla Finanziaria – spiega il presidente della Provincia Emilio Sabattini – siamo riusciti a salvaguardare e supportare con adeguati livelli di investimento le attività istituzionali della Provincia nonostante il taglio da tre milioni e mezzo di euro: dalla viabilità all’edilizia scolastica, fino all’ambiente. Confermiamo, inoltre, l’impegno strategico sull’innovazione avviato l’anno scorso con un apposito Fondo, che nel 2006 sarà alimentato con un milione e mezzo di euro, e sulla promozione del territorio. In tempi di riduzioni e tagli, chiaramente incostituzionali, abbiamo ancora le spalle abbastanza robuste per continuare a investire sul futuro, come dimostra l’acquisizione della caserma Fanti che sarà sede di una parte degli uffici dell’ente. Resistiamo, insomma, ma adesso non ci sono più spazi – conclude Sabattini – e non possiamo continuare a pagare i limiti di un governo che non ha saputo investire sullo sviluppo del Paese”.

Gli effetti della Finanziaria non si limitano alla sola riduzione delle spese di rappresentanza, dei costi della politica, di incarichi di studio, ricerca e consulenza che pure è consistente: le cosiddette spese di sviluppo – quella quota cioè di spesa corrente che non è legata alla gestione ordinaria, al personale o a vincoli di destinazione – viene ridotta del 7,8 per cento pari a un “taglio” di poco meno di 800 mila euro rispetto al preventivo 2005. Più in generale, il bilancio è stato rimodulato nelle sue componenti essenziali. La ristrutturazione dell’indebitamento con la Cassa depositi e prestiti, per esempio, realizzata utilizzando la riserva da 15 milioni di euro che era stata accantonata per l’acquisto della sede, consente di non impiegare risorse correnti nel 2006 per realizzare investimenti: il risparmio della rata annuale con la Cassa (due milioni e 200 mila euro), infatti, può finanziare investimenti per oltre 24 milioni di euro.

La spesa corrente, che ammonta a 95 milioni di euro, cresce complessivamente del 2,9 per cento soltanto per effetto dei maggiori trasferimenti correnti dalla Regione (tre milioni e 300 mila euro) per formazione e istruzione. Le spese di investimento si mantengono ai livelli degli anni precedenti: 130 milioni nel 2006, 133 milioni nel 2007 e 159 milioni nel 2008 per un totale di 423 milioni.

Passando alle entrate, quelle tributarie sono sostanzialmente stabili rispetto alla previsione iniziale 2005, e ammontano a poco piu’ di 61 milioni di euro. Il sensibile calo derivante dall’addizionale sul consumo di energia elettrica (la stima è un calo del 7 per cento, pari a 950 mila euro in meno) viene compensato da altre voci in aumento come i proventi dei tributi legati all’automobile (Imposta di trascrizione e polizza Rc auto) e alla tutela dell’ambiente.

“E’ un bilancio responsabile – spiega l’assessore al Bilancio Stefano Vaccari – che mira a contenere gli effetti pesanti della Finanziaria che, secondo una stima aggiornata, comporterà tagli per venti milioni di euro per il sistema degli enti locali modenesi scaricando su di loro le responsabilità del governo. Solo una buona amministrazione può garantirci di rimanere ai livelli di qualità cui siamo abituati. Ed è per questo che, invece di applicare automaticamente i tagli ragionieristici chiesti dal governo, con forti dubbi di legittimità costituzionale, abbiamo scelto – aggiunge Vaccari – di mantenere l’impostazione del Patto di stabilità 2005, basato sul monitoraggio della spesa effettiva e non preventiva, puntando a qualificare ulteriormente i costi della gestione e convogliando le risorse su obbiettivi programmatici qualificati”.