Quest’anno gli italiani spenono quasi duecentomilioni di euro per acquistare i sette milioni di esemplari di alberi veri presenti nelle case durante le festività natalizie. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che al costo medio tra i 15 e i 30 euro si aggiunge la spesa per l’addobbo che è fortemente variabile a seconda delle scelte.

Per contrastare l’omologazione soprattutto a Natale e garantirsi un abete unico per profumi e originalità torna a sorpresa in molte famiglie – sottolinea la Coldiretti – la tradizione di addobbare l’albero esclusivamente con prodotti naturali rinunciando agli “inquinamenti” della plastica.

Si tratta – sostiene la Coldiretti – di un scelta coerente con l’acquisto dell’albero vero che, nonostante i molti pregiudizi, aiuta a conservare l’ambiente perché proviene da coltivazioni appositamente dedicate e situate in molte aree di montagna dove il terreno lavorato, morbido aiuta ad assorbire la pioggia evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. Una attività regolamentata e controllata dal Corpo Forestale dello Stato e svolta in vivai concentrati in Italia prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto che danno lavoro a quasi 10.000 addetti in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e al conseguente degrado idrogeologico.

E allora dopo aver acquistato l’albero da rivenditori autorizzati una soluzione per distinguersi in originalità, fantasia e creatività è quella – suggerisce la Coldiretti – per chi non lo avesse già fatto, di ricorrere ad addobbi naturali come mele di diverso colore rosse, gialle e verdi che danno ugualmente “luce” senza aver bisogno di elettricità e kiwi ed agrumi come arance, limoni, mandarini e clementine, che non ammuffiscono se, per appenderli, si fa passare un filo al centro del frutto, dove non c’è polpa. Invece di usare le solite sfere artificiali, lampadine e fili di plastica come decorazioni – continua la Coldiretti – si possono utilizzare pigne da colorare a piacimento e frutta secca come castagne e nocciole.
Per finire, invece dei soliti fili argentati o dorati si possono utilizzare ghirlande di fiori fatte con gerbere e lilium in diverse tonalità di colore. Il procedimento non è difficile, basta infilare fiori e foglie con del filo metallico cercando di dargli la forma di un cordoncino da appendere all’albero per renderlo sicuramente un albero d’autore.

L’usanza di ornare un albero sempreverde in occasione del Natale – ricorda la Coldiretti – è originaria della Germania del VII secolo, dove gli abitanti erano soliti addobbare le querce con pietre colorate che col passare del tempo vennero sostituite con ghirlande, nastri e frutti colorati. Questa pratica venne sempre più collegata alla festività del Natale al punto che si finì per sostituire le querce con gli abeti in quanto, la loro forma triangolare poteva simboleggiare la Santissima Trinità. Questo rito – conclude la Coldiretti – già comune alla fine dell’Ottocento in Nord Europa e negli Stati Uniti, si è diffuso rapidamente in Italia a partire dagli anni ’50, tanto che oggi l’Albero di Natale viene allestito nella maggior parte delle famiglie.