Si sono conclusi venerdì scorso i lavori del 17° congresso provinciale del sindacato pensionati Spi/Cgil di Modena. L’assemblea congressuale ha
confermato a grande maggioranza il segretario uscente Franco Zavatti, 58 anni, alla guida della categoria dalla primavera 2002.

Sempre a voto segreto l’assemblea ha eletto il nuovo Comitato Direttivo composto da 95 membri in rappresentanza delle 50 leghe della provincia di Modena.
Zavatti si è detto soddisfatto del dibattito congressuale arricchito da numerosi interventi dei delegati e dai saluti degli ospiti invitati, tra
cui il vicepresidente della Provincia Maletti, il vicesindaco Lugli, il segretario provinciale del sindacato pensionati Fnp/Cisl Pifferi e la
presidente dell’Anpi Aude Pacchioni. Toccante l’intervento di Adele Parrillo vedova del regista Stefano Rolla caduto nell’attentato di Nassiriya, che ha riproposto – davanti ad una folta platea di oltre 300 persone riunite alla Polisportiva Modena Est – il tema del riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, della pace nel mondo e della necessità di un urgente ritiro delle truppe italiane
dall’Iraq. Interessanti gli spunti di riflessione della tavola rotonda su “Sicurezza, legalità lotta alla mafia e giustizia sociale”, che ha visto, tra gli altri, gli interventi del sindaco Pighi, del questore aggiunto di Catanzaro Carlutti e del segretario del Silp regionale Grandu sui temi della lotta alla criminalità organizzata e del contrasto alle infiltrazioni malavitose nel tessuto economico locale.

Il congresso dello Spi ha approvato le linee guida della propria iniziativa futura che riguardano in particolare il rilancio della contrattazione locale sui bisogni della popolazione anziana e le risposte sul livello dei servizi erogati dai distretti e dagli enti locali, con attenzione alla sanità (liste di attesa, assistenza domiciliare, dimissioni protette e
lungo degenza) e ai servizi sociosanitari (definizione di rette/tariffe dei servizi a domanda individuale quali casa protetta, assegno di cura,
introduzione del reddito minimo vitale, ecc…).

Due gli ordini del giorno approvati: il primo stigmatizza la scelta del Governo di reprimere con la forza la protesta anti Tav in Val di Susa, anziché privilegiare politiche di confronto con le Istituzioni e le comunità locali.
Il secondo ordine del giorno riguarda il riconoscimento dei diritti civili
alle coppie di fatto e il sostegno alla piena laicità dello Stato sui temi dell’etica e del diritto di famiglia.