La rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, decisa venerdì scorso dalla Fim-Cisl, è stato un atto negoziale dovuto per far emergere le vere intenzioni di Federmeccanica. Lo afferma la Fim di Modena, che ribadisce il suo pieno appoggio alla scelta della Fim-Cisl nazionale in quanto ritiene che non ci siano, ad oggi, le condizioni per proseguire la trattativa con Federmeccanica.

Con questa presa di posizione, espressa dal direttivo della Fim provinciale, il sindacato metalmeccanici della Cisl risponde anche ai volantini distribuiti in alcune fabbriche modenesi e nei quali si adombra il sospetto che la Fim voglia sfilarsi dalla trattativa per giungere a un accordo separato con Federmeccanica.

“Nulla di tutto ciò, la posizione della Fim è sempre stata unitaria e nel rispetto della piattaforma. La Fim non ha mai pensato a proposte alternative – prosegue la nota dei metalmeccanici Cisl modenesi – Ha presentato una propria idea per delegare la materia della flessibilità e del precariato a livello aziendale, e comunque tramite un confronto tra Rsu e azienda. Un’ipotesi che può diventare proposta solo se condivisa unitariamente. La rottura del negoziato è un atto di responsabilità e coraggio a fronte di una trattativa che, per responsabilità di Federmeccanica, non ha alcun sbocco. Continuare a fingere, oltre che ipocrita, sarebbe stato anche autolesionista”.

Il direttivo della Fim–Cisl di Modena auspica che, insieme a Fiom e Uilm, nei prossimi giorni si possano ricercare soluzioni unitarie e condivise per permettere il proseguimento del negoziato e la chiusura dell’accordo sul biennio economico. Infine i metalmeccanici della Cisl riconfermano l’indisponibilità ad accordi separati e la propria volontà inderogabile di applicare su eventuali ipotesi di accordo le regole democratiche decise unitariamente.