“L’esenzione Ici prevista dalla legge Finanziaria a favore degli enti non commerciali, che pure svolgono funzioni commerciali – prevalentemente quindi gli enti ecclesiastici – comporterà nel 2006 una perdita nelle entrate del Comune di Modena di circa 95mila euro”. Lo ha annunciato nel corso del Consiglio comunale l’assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri, rispondendo a due interrogazioni di Baldo Flori (Modena a Colori) e Mauro Tesauro (Verdi).

Frieri ha sottolineato che si tratta di una stima poiché “è praticamente impossibile quantificare con certezza il minor gettito Ici derivante dalle nuove norme per vari motivi. Innanzitutto perché l’Ici è pagata dal contribuente spontaneamente e non in base a ruoli predisposti dall’Ente, quindi non è dato sapere in modo esaustivo quanti e quali sono gli enti no-profit che fino ad ora hanno versato l’Ici e d’ora in poi possono beneficiare dell’esenzione. Occorre anche considerare che l’esenzione spetta se l’immobile è utilizzato da un ente non commerciale, che può essere soggetto diverso dal proprietario tenuto al pagamento dell’Ici. Pertanto può verificarsi che ci sia diversità tra i due soggetti e che benefici dell’esenzione non l’ente no-profit, ma un soggetto privato non conosciuto”.

Frieri ha anche ricordato che il Comune di Modena ha effettuato una ricognizione tra tutti gli enti pubblici, privati e religiosi che svolgono una delle attività previste dalla legge, come scuole, associazioni, fondazioni, istituti religiosi e di assistenza varia, individuando circa 30 posizioni contributive di soggetti che hanno dichiarato e pagato l’Ici e, rispetto alle quali, potrebbero verificarci le condizioni previste dalla legge: “L’importo – ha spiegato Frieri – è stato calcolato in 95.400 euro”.