Due dei tre slavi arrestati venerdi’ dalla polizia a Bologna dopo il ritrovamento di un arsenale di armi da guerra in un appartamento di Ponte Ronca di Zola Predosa, alle porte della citta’, sono stati scarcerati dal Gip Marinella De Simone. Resta in carcere invece il terzo arrestato, il croato di 35 anni Milan Mazulovic, che si e’ preso tutte le responsabilita’ della detenzione delle armi scagionando gli altri due.

Per questi – una coppia di serbi clandestini, Fikret Alijevic di 22 anni e la compagna Gina Golubovic – sono state avviate le procedure di espulsione.
I tre erano stati arrestati dopo il ritrovamento di una mitraglietta e quattro pistole sequestrate venerdi’ dalla polizia nell’ ambito della tranche bolognese dell’ operazione ‘Vesta’ contro le bande specializzate nelle rapine in ville.

L’appartamento, secondo gli investigatori della squadra Mobile, sarebbe stato una base logistica dove nascondere le armi, utilizzate poi da diverse bande per commettere reati di tipo predatorio. All’interno di un armadio i poliziotti hanno trovato una mitraglietta Skorpion, un revolver Smith&Wesson calibro 45 e tre semiautomatiche, due di fabbricazione slava e una della Repubblica Ceca. In casa i poliziotti hanno trovato anche una sessantina di proiettili, nascosti nella custodia in plastica di una videocassetta: 17 per il revolver e i restanti per il mitra e le pistole.


In manette, per detenzione illegale di armi da guerra e clandestine e di munizioni, sono finiti i due serbi, sorpresi in casa, e il croato. L’appartamento era stato concesso in subaffitto da un altro cittadino slavo, in regola con le norme di soggiorno e che, secondo la polizia, era all’oscuro di tutto.