Da luglio scorso i farmacisti hanno avuto il via libera da parte del ministero della Salute ad applicare sconti fino a un massimo del 20% su alcuni farmaci. Si tratta dei farmaci senza obbligo di prescrizione (sop), come la Tachipirina, il Fluibron o il Laevolac (per fare qualche esempio) e quelli detti di automedicazione, per i quali è concesso fare pubblicità, come Aspirina, Moment, Nurofen, Cebion, Vivin C ecc.

La legge 149/2005 ha però solo introdotto questa possibilità, ma senza alcun obbligo per i negozianti. I cittadini, quindi, non hanno diritto ad avere lo stesso sconto in ogni farmacia: spetta al singolo farmacista stabilire se farlo e come applicarlo (può essere anche meno del 20%) – spiega Altroconsumo – .

Le adesioni dei farmacisti nei primi mesi dell’iniziativa sono state piuttosto tiepide. Dopo il recente accordo tra Federfarma (la federazione che riunisce i titolari di farmacia) e il ministero della Salute, i negozianti sono stati invitati ad applicare a tappeto gli sconti. Negli ultimi tempi nei negozi sono comparsi cartelli che pubblicizzano l’applicazione degli sconti sui farmaci senza ricetta: è possibile così individuare subito la farmacia che aderisce all’iniziativa.

Su indicazione del ministero, lo sconto deve essere applicato in due modi: deve essere uguale per tutti i farmaci vendibili senza ricetta medica, oppure possono essere applicati due prezzi distinti tra i farmaci senza obbligo di prescrizione e quelli di automedicazione.