Eseguito con successo alla fine di dicembre il primo prelievo di cellule staminali emopoietiche per trapianto in Emilia Romagna. Lo annunciano Erio Bagni, presidente regionale dell’Associazione donatori di midollo osseo (Admo) e Marisa De Palma, direttore del Servizio di Medicina trasfusionale del Policlinico di Modena.

Nell’ospedale universitario modenese, alla fine di dicembre, una donna di trent’anni ha accettato di sottoporsi alla donazione per via endovenosa, secondo una nuova tecnica denominata staminoaferesi. Al termine di una seduta di filtraggio del sangue periferico e’ stato possibile raccogliere una sacca con 600 cc di cellule, contenenti i precursori di linfociti, eritrociti e piastrine individuati con la sigla CD34, nella misura di 90 elementi per microlitro. Il corredo di precursori servira’ a salvare un malato leucemico ricoverato nel centro specialistico del San Matteo di Pavia in attesa di trapianto di midollo. E’ la prima volta nella regione emiliano romagnola che si procede a questa nuova tecnica di prelievo che consente di evitare anestesia e trauma chirurgico con incisione della spina iliaca e ricovero in osservazione nelle 48 ore successive all’operazione.


La staminoaferesi eseguita al
Policlinico di Modena con il patrocinio dell’Admo dell’Emilia Romagna permette di raccogliere le cellule staminali del sangue periferico attraverso un circuito extracorporeo. Viene effettuata in ambiente ambulatoriale e non necessita di ricovero. Alla donatrice anonima erano stati somministrati in precedenza fattori di crescita per stimolare il midollo. “Dei 308 mila potenziali donatori iscritti al registro italiano – dichiarano il presidente Admo e la direttrice del Trasfusionale modenese – 41.230 sono in Emilia Romagna e di questi, 120 hanno gia’ fatto una donazione. In provincia di Modena sono stati individuati 8.360 potenziali candidati. Chiunque abbia una eta’ compresa tra i 18 e i 35 anni, di peso superiore ai 50 chili e sia dichiarato idoneo dopo esclusione di varie patologie, infettive e di altra natura, puo’ diventare donatore. Occorre sottoporsi al prelievo di un campione di sangue allo scopo di definire l’assetto antigenico HLA (tipizzazione) in base al quale verra’ inserito nell’archivio computerizzato collegato alle banche dati in tutto il mondo”. Per informazioni e’ possibile rivolgersi all’Admo di Modena.