Tempo di bilanci anche per gli Osservatori meteorologici e per quanto riguarda il prestigioso e secolare Osservatorio Geofisico Universitario di Modena, che dispone di una delle più lunghe serie di misure, iniziate nel lontano 1830 presso la stazione di Piazza Roma, dove proseguono – ininterrottamente – ancora oggi le rilevazioni riguardanti i principali eventi ‘meteo’ locali. I dati non mancano di mettere in risalto alcuni caratteristici aspetti di interesse per gli studiosi, ma anche per il pubblico.

“In linea generale – fanno notare il dott. Luca Lombroso ed il dott. Salvatore Quattrocchi, tecnici esperti del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – sono confermate, da un lato, la tendenza a riscaldamento del clima, non solo globale ma anche locale, e ,dall’altro, una dei fenomeni, in particolare le piogge intense e, pur nel quadro di un calo medio della nevosità, cenni a nevicate più brevi ma più intense, insomma già da noi preannunciati alcuni anni fa come possibile scenario futuro (sebbene ipotetico e non suffragato da vere prove scientifiche) ancor prima delle nevicate di febbraio 2004”.

Temperature
Il 2005 ha fatto registrare una temperatura media annuale di 14.4°C, superando di 0.8°C il valore medio del periodo di riferimento 1961-1990 (13.6°C). Un anno, quindi, caldo che, senza raggiungere gli eccessi del 2003, si colloca al 13° posto nella graduatoria degli anni più caldi dal 1860 ad oggi.

Imbattuti e ben distanti il “giorno più caldo” (29 luglio 1983 con 38.5°C) che nel 2005 è stato il 29 giugno con 36.3°C e il “giorno più freddo” (11 gennaio 1985 con -15.5°C), quest’anno registrato il 2 marzo con –5°C. Singolare, però, che questi estremi sono stati un po’ fuori stagione: solo una volta, nel 1900, il giorno più freddo si è registrato in marzo; solo una decina di volte, invece, quello più caldo si è verificato in modo precoce, a giugno. Fuori Modena, in campagna, le punte estreme dell’anno appena trascorso sono state rispettivamente: +36.9°C e –8.7°C a Marzaglia.
Sempre a proposito di temperature medie annuali va ricordato che i primi 8 anni in classifica sono tutti compresi fra il 1997 e il 2004, con il 2003 al vertice; mentre l’anno appena conclusosi, pur risultando il “meno caldo” dal 1996, è stato superato, prima degli anni ’90, solo dal 1945 e dal 1961. Nell’analisi delle temperature medie mensili troviamo valori quasi sempre superiori alla media (calcolata per un intervallo di tempo di 30 anni, e precisamente dal 1961-1990, periodo di riferimento standard secondo WMO e IPCC), ad eccezione di febbraio ed agosto, ma per scarti che non raggiungono nemmeno il grado centigrado. “Anche il recente dicembre, apparentemente freddo, – fanno notare Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – in realtà non è stato altro che un mese a cui, forse, non siamo più abituati”.
Significativo, piuttosto, lo scostamento rispetto ai valori di riferimento dei mesi di maggio (+2.4°C, tra più caldi dell’intera serie storica, come spesso accade ultimamente fra tarda primavera ed inizio estate) e giugno, che con 24.7°C di media eguaglia il valore normale di luglio e risulta, stranamente, più caldo di agosto!

Piogge
Il totale annuo di 887.6 mm colloca il 2005 fra gli anni “piovosi”, superando il valore medio annuale (610.8 mm), anche se è risultato inferiore al complessivo di piogge del vicino 2002 e poco discostante dalle precipitazioni registrate nel 1999 e nel 1996, annate pure molto piovose. “Giorno più piovoso” il 28 agosto con 99.6 mm: in questo caso si tratta del secondo giorno più piovoso dal 1830, superato solo dal record abbastanza recente del 1990 (165.4 mm).
La distribuzione mensile è stata molto irregolare. Dall’analisi appare evidente come i quantitativi siano stati piuttosto deficitari fino a luglio (260 mm contro i 330 climatologici, con solo aprile al di sopra del normale, peraltro con piogge concentrate in un singolo episodio intenso), mentre nella seconda parte dell’anno si sono avute precipitazioni molto abbondanti (ben 628 mm contro i 281 della media). “L’andamento del 2005 – fanno ancora notare Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – sembra più caratteristico di un diverso regime delle precipitazioni rispetto a quello tipico padano, mostrando una lunga stagione semi-secca invernale-primaverile e una sorta di stagione delle piogge, coincidente fra la tarda estate e l’autunno. Il mese di agosto spicca come mese più piovoso dell’anno con un valore che addirittura supera i 200 mm e si colloca in linea con il recente agosto record (per le piogge) del 2002. E proprio la vicinanza di un altro agosto molto piovoso ci fa ritenere di non classificare eccezionali gli eventi pluviometrici del 2005, considerando anche la fase di indubbio mutamento climatico in atto”.

Neve
Anche il 2005, così come l’anno precedente, ha visto scendere parecchia neve in città, particolarmente nella seconda parte dell’inverno (similmente al 2004) e in novembre. La palma del giorno più nevoso se l’aggiudicano ex equo il 21 febbraio ed il 26 novembre con 20 cm di neve, un valore – tuttavia, non sorprendente per una normale nevicata.
Nell’anno vi sono stati parecchi giorni con neve, precisamente 18 giorni con neve, di cui 13 misurabile e 5 non misurabile; inoltre, abbiamo registrato altri 4 giorni con fiocchi radi o brevissimi rovesci nevosi, 4 giorni con pioggia mista a neve e un giorno di gelicidio, per un totale di ben 27 giorni in cui la neve ha fatto, in qualche modo, la sua comparsa in città.
Il totale di neve annuale ammonta a 73 cm, contro i 41.8 mm di media. Considerando il biennio 2004-2005 si sono avuti 165 cm di neve; per trovare valori biennali maggiori bisogna risalire al 1953-54 e ad inizio anni ’30 per avere apporti maggiori in due anni consecutivi, mentre prima del 1910 capitava spesso di superare i 150 cm, talvolta anche 200.
Un’inversione di tendenza? Presto per dirlo. “L’aspetto curioso e da approfondire – proseguono nel loro commento Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – sono i segnali di nevicate brevi, ma molto intense e i temporali invernali, un tempo molto rari, mentre quest’anno le nostre osservazioni indicano addirittura 3-4 anomali temporali nel mese dicembre!”.

Curiosità
Molti si chiedono: ma piove sempre nel fine settimana? Effettivamente, almeno per il 2005, è vero. “Una statistica curiosa effettuata col nostro software di gestione dei dati – concludono la loro analisi Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – indica la domenica come giorno settimanale più piovoso del 2005, con oltre 200 mm di pioggia complessivi, seguita dal sabato con oltre 100 mm. A seguire, il giovedì e, nell’ordine, il venerdì, mentre i giorni meno piovosi sono il lunedì, martedì e mercoledì, quest’ultimo il meno piovoso in assoluto con appena una sessantina di millimetri. Ultima, curiosa, beffa, l’orario più piovoso: statisticamente è stato in pieno sabato pomeriggio! Fra le 16 e le 17 dei sabati del 2005 sono caduti una quarantina di millimetri. Non deve, tuttavia, stupire che il pomeriggio sia l’orario più piovoso, in quanto è il momento in cui vi è più energia a disposizione per i temporali. Per il resto, dal punto di vista climatico e meteorologico non vi sono cause particolari da indagare e la statistica non ha praticamente utilità scientifica, salvo soddisfare qualche curiosità. Quella dei weekend del 2005 è stata, riteniamo, una sfortunata, beffarda, coincidenza!”.