Sarà il processo a fare luce sul decesso di una signora bolognese di 55 anni, madre di due figlie di 30, morta a seguito di un intervento di routine di colecistectomia laparoscopica effettuato un anno e mezzo fa all’ospedale Bellaria di Bologna.


Lo ha deciso il gup Franco Raffa che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo formulata dal pubblico ministero Valter Giovannini nei confronti del medico anestesista dell’ospedale Bellaria che il 3 novembre del 2003 seguì l’operazione risultata poi fatale alla donna che morì al Sant’Orsola dopo due giorni di coma.

Secondo l’accusa la morte si sarebbe potuta evitare se solo si fossero seguite tutte le procedure richieste per quel tipo d’intervento. Invece, sempre secondo l’inchiesta della Procura, il medico anestesista agì con imprudenza, imperizia e negligenza causando la morte della paziente.

Secondo il pm il medico, un giovane di 32 anni, non si accorse tempestivamente dell’improvviso ma prevedibile cambiamento del quadro clinico della paziente e quando si rese conto del mancato afflusso dell’ossigeno al cervello, e dei conseguenti problemi respiratori, intervenne in modo inadeguato provocando un devastante danno cerebrale che portò al coma irreversibile e due giorni dopo alla morte della donna.