Le città sono il banco di prova della capacità del nostro Paese di governare la transizione verso la società multietnica. Le politiche di accoglienza sono la condizione decisiva per fare dell’immigrazione una ricchezza sociale e culturale ed evitare la regressione xenofoba.


Questo il tema della tavola rotonda promossa dal Centro Lavoratori Stranieri della Cgil di Modena peer domani, sabato 14 gennaio, in vista dell’apertura del XV° Congresso provinciale della Cgil (18-20 gennaio 2006) che ha messo al
centro del proprio programma congressuale le politiche per l’immigrazione e i diritti dei “nuovi cittadini” che vengono a vivere e lavorare nelle
nostre città.

La Cgil invita dunque a discutere di come rendere accoglienti le città per i ‘vecchi’ e ‘nuovi’ cittadini, a considerare la presenza dei nuovi cittadini come occasione per migliorare la qualità della vita di tutti. La vita delle città, prevalentemente organizzata su cittadini autoctoni di età avanzata, ha bisogno della capacità intellettuale e di lavoro dei giovani e tra questi certamente dei giovani immigrati. La città deve quindi cambiare
nel territorio, negli spazi pubblici, nei luoghi di lavoro, nella socialità, nella sua definizione urbanistica, culturale e civile.

La tavola rotonda sarà aperta da Domenico D’Anna della Segreteria confederale Cgil, e a seguire gli interventi dell’assessore alla
Programmazione e Gestione del Territorio del Comune di Modena Daniele Sitta, il segretario provinciale del sindacato di polizia Silp per la Cgil
Roberto Di Biase, Mustapha Laaouini del Centro Lavoratori Stranieri Cgil, il sociologo Giovanni Mottura dell’Università di Modena e Reggio Emilia e
Filippo Miraglia dell’Arci nazionale. Le conclusioni sono affidate al segretario della Cgil Donato Pivanti.