Sono gli addetti del settore della ceramica e alla vendita dell’Hi Fi i lavoratori piu’ esposti ai campi elettromagnetici. Lo sostiene una ricerca condotta dal professor Gobba, docente di medicina del lavoro all’Universita’ di Modena e Reggio Emilia sui rischi per l’esposizione all”elettrosmog’.


Lo studio ha esaminato l’esposizione sunell’ambiente di lavoro e fuori di oltre 300 persone impegnate nei settori ceramica, tessile, alimentare, grande distribuzione, legno e metalmeccanica. Lo studio e’ stato realizzato in previsione del recepimento in Italia della direttiva 2004/40 sulla protezione dei lavoratori esposti ai campi elettromagnetici.
Nella graduatoria delle mansioni piu’ ‘ a rischio’ spiccano quelle di elettricista nelle imprese della ceramica, di addetto alle vendite dell’Hi Fi nella grande distribuzione e di addetto ai massicci nella linea telai nell’industria del legno. Sono stati sottoposti ai controlli 313 lavoratori, per un totale di 103 mansioni lavorative.

Sulla base del valore di azione proposto dalla direttiva comunitaria solo 10 mansioni (9,7%) risultano oltre il limite di legge. Rispetto alla sorveglianza sanitaria ipotizzabile alla luce della nuova direttiva, ”un compito importante, per il medico del lavoro – rileva lo studio – e’ prevedere una calendarizzazione delle visite di controllo per la popolazione esposta in funzione del livello di rischio”.