Per le malattie professionali i dati dell’Inail fanno emergere un tendenziale aumento delle denunce, seppur nel quadro di una ridotta proporzione di casi indennizzati, che oscilla tra il 12 e il 15 per cento circa negli anni tra il 2000 e il 2004.

E’ utile precisare – spiegano gli esperti di medicina del lavoro – che l’aumento delle malattie professionali denunciate all’Inail e all’Azienda Usl non è di per sé indice di una reale maggiore incidenza di patologie da lavoro rispetto al passato, ma può invece essere espressione di una maggiore adesione dei medici alle corrette prassi di denuncia all’organo di vigilanza e di certificazione all’ente assicuratore dei casi di malattia professionale certi o sospetti.

La malattia più frequentemente denunciata è ancora l’ipoacusia da rumore (sordità), ma sono in forte aumento le malattie muscolo scheletriche (di solito tendinopatie e artropatie) da movimenti ripetitivi degli arti superiori e da movimentazione manuale di carichi che richiedono impiego di sforzo fisico e velocità.

“In conclusione – sostengono i tecnici – se alcuni dati sembrano mostrare risultati positivi e conferme sull’efficacia delle misure preventive adottate, anche a seguito dell’estendersi e consolidarsi dell’applicazione della legge 626 sulla sicurezza, altri segnali sottolineano invece la necessità di fare di più, innovando le metodologie di intervento, incrementando la vigilanza e l’assistenza, promuovendo la diffusione della “cultura della prevenzione” in tutti gli ambienti di lavoro e verso tutte le figure e i soggetti coinvolti”.