Circa centotrenta cittadini hanno partecipato giovedì sera all’incontro organizzato dall’amministrazione comunale per discutere dell’ampliamento dello scalo di Dinazzano e più complessivamente degli interventi previsti sulla tratta ferroviaria che attraversa Casalgrande.

Molte le autorità presenti: il sindaco Andrea Rossi, il presidente di ACT Giulio Fantuzzi, accompagnato da alcuni tecnici, l’assessore provinciale alla pianificazione territoriale Claudio Ferrari. In sala la giunta comunale al completo, il presidente della Dinazzano Po Lanfranco Fradici, l’assessore provinciale alla mobilità Luciano Gobbi.

Il lavori sono stati aperti del vice sindaco Paolo Pellati che ha brevemente ripercorso la storia dello scalo di Dinazzano; a seguire l’intervento del sindaco che ha illustrato la serie di opere concordate in Conferenza dei servizi che dovranno accompagnare i lavori di ampliamento dello scalo stesso.
In particolare Rossi si è soffermato sui progetti alternativi ai passaggi a livello ed in particolare sul previsto sottopasso di via Santa Rizza e sul nuovo tracciato parallelo a via Moro, esso pure con relativo sottopasso. Ampliamento dello scalo quindi inteso come opportunità per l’intero capoluogo che nei prossimi anni muterà decisamente fisionomia rispetto al passato, acquisendo una maggiore vivibilità all’interno di un contesto urbanistico riqualificato. Gli interventi previsti, infatti, saranno accompagnati dalla realizzazione di una serie di opere di mitigazione, individuate all’interno dello studio di valutazione di impatto ambientale, quali le barriere fonoassorbenti concepite secondo i più restrittivi parametri di qualità.

L’altro importante tema sul quale si è soffermato il sindaco è poi stato quello della Pedemontana i cui lavori sono fermi da circa un anno, causa le lentezze burocratiche di Anas.
“Il completamento della Pedemontana e il suo collegamento alla provinciale per Rubiera con lo spostamento a nord dell’accesso allo scalo, ha dichiarato Rossi, unitamente alle altre opere previste a tutela e salvaguardia dell’abitato di Dinazzano, è condizione indispensabile e inderogabile per acconsentire al potenziamento dello scalo stesso”.

Il presidente di Atc Fantuzzi, da parte sua, ha ricordato come l’ampliamento dello scalo sia di straordinaria importanza per trasferire quote significative di merci dalla gomma alla rotaia in un’ottica di sviluppo complessivo del distretto ceramico.
“Pieno accordo, ha aggiunto Fantuzzi, con l’amministrazione comunale per procedere all’ampliamento contestualmente con le opere di mitigazione richieste per garantire la più ampia compatibilità ambientale dell’intervento”.
A questo proposito Fantuzzi ha proposto la costituzione di una sorta di comitato di garanzia per i cittadini formato dalla stessa ACT, dal Comune di Casalgrande e dalla Provincia di Reggio Emilia.

“Occorre riconsiderare nel suo complesso la mobilità nel distretto della ceramica”: Questo il senso dell’intervento dell’assessore provinciale Claudio Ferrari che ha fatto il punto sulla situazione della Pedemontana i cui lavori sono al palo ormai da troppo tempo.
“Il fermo di questa opera indispensabile, ha aggiunto, è imputabile esclusivamente ad Anas e alla pastoie che la burocrazia ha inquinato. Si pensi, ad esempio, che una delle cause del blocco dei lavori è data alla presenza di un sito da bonificare, noto e ben individuato da anni. A questo si aggiunga il fatto che il pericolo vero sta nel fatto che non ci sono probabilmente più risorse, a dispetto dei roboanti proclami del governo in materia di grandi opere. Provincia, Regione e Comuni interessati sono quindi disponibili di farsi carico di quest’opera togliendola rapidamente dalla secche di Anas a fronte di un sicuro trasferimento dei fondi necessari”.