Solidarietà ai titolari ed ai dipendenti per l’attentato incendiario contro il negozio di abbigliamento ‘Luisa Spagnoli’, in corso Duomo, da parte di Ascom Confcommercio e Confesercenti.

Possibile, data la dinamica e il metodo estorsivo adottato, che l’atto di intimidazione subito dal negozio ‘Luisa Spagnoli’ sia opera di uno o più balordi o squilibrati. Tuttavia – si legge in una nota – Ascom Confcommercio, espressa tutta la solidarietà agli imprenditori che hanno subito oltre al danno economico quello più ambiguo e subdolo che tocca personalmente chi viene minacciato, manifesta una preoccupata attenzione.

Se tali atti vengono compiuti da sprovveduti (ammesso che siano tali), scaturiscono dalla sensazione che sia possibile intimidire gli operatori economici attraverso atti ispirati a modelli di criminalità organizzata. Si deve combattere il diffondersi di questo genere di pericolose sensazioni, sia tra la criminalità, che tra gli operatori economici, che tra i cittadini, ad evitare che possa crearsi nella nostra provincia anche solo un’abitudine a notizie di questa natura.
Ascom Confcommercio è sicura che le Forze dell’Ordine svolgeranno attente indagini e conta sulla professionalità che le contraddistingue nella nostra provincia, affinché i responsabili vengano assicurati alla giustizia.
Ascom Confcommercio ritiene comunque non sia da sottovalutare questo segnale di allarme e sollecita un incontro tra Istituzioni, Forze dell’Ordine e Associazioni degli Imprenditori al fine di: fare chiarezza sullo stato della sicurezza nella nostra provincia sotto questo particolare aspetto;
assegnare alle Associazioni il ruolo di rendere alle minacce una risposta collettiva che non lasci isolato nessun imprenditore; trasmettere agli operatori la sicurezza necessaria e sufficiente a denunciare qualsiasi atto di intimidazione, minaccia o velata richiesta di ‘pizzo’.

La prudenza in questi casi è d’obbligo, ma l’attentato incendiario contro il negozio di abbigliamento ‘Luisa Spagnoli’ – dichiara Confesercenti – crea davvero molto apprensione ed accentua la percezione di maggiore insicurezza che da un pò di tempo i commercianti del centro storico manifestano con sempre maggiore frequenza. Ad una prima analisi l’episodio criminoso sembra riconducibile ad una matrice estorsiva e quindi rappresenterebbe un salto di qualità preoccupante del crimine ai danni delle attività commerciali. Se verrà dimostrato il legame fra la richiesta di 10.000 euro e l’azione dolosa che ha prodotto danni ingenti al negozio dovremmo arrivare alla conclusione che l’episodio pone inquietanti interrogativi rispettoalla presenza di fenomeni criminali sul territorio modenese. Per questa ragione Confesercenti auspica che le indagini degli inquirenti si svolgano con la massima rapidità possibile per dare risposte efficaci e certe, che consentano di assicurare alla giustizia i colpevoli, ma che ci permettano anche di comprendere se e come sta cambiando la situazione nel nostro territorio e, soprattutto, come s’intende agire.
È opportuno ricordare che già nell’indagine promossa nell’autunno 2005 su sicurezza urbana e attività commerciali il 9% degli intervistati individuava nell’estorsione-usura il maggior rischio criminalità. Una percezione che dai primi riscontri obiettivi pareva essere di dimensioni assai contenute, quasi marginali. L’episodio grave verificatosi nel centro storico della città parrebbe invece avvalorare la preoccupazione di una parte significativa di commercianti. Certo è che cresce il senso di disagio da parte degli operatori commerciali.
E’ auspicabile che nel territorio modenese – conclude Confesercenti – s’intensifichino le azioni di monitoraggio e controllo del territorio con il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine, a cui chiediamo uno sforzo maggiore sul terreno dell’intelligence, e delle Istituzioni locali.