Lettere con minacce di morte, due cartucce calibro 12 accompagnate da un’altra missiva dello stesso tenore: dal marzo dell’anno scorso la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, era bersaglio di un sedicente ‘Gruppo Lupara’.

I carabinieri della Compagnia reggiana, dopo lunghe e minuziose indagini, hanno individuato l’autore delle minacce: è un 40enne incensurato, dipendente della stessa Amministrazione provinciale, che alla luce dei risultati investigativi non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità ed è stato denunciato per minacce aggravate e continuate.
Motivo di tanta acredine, hanno appurato gli investigatori, la speranza dell’uomo che Sonia Masini, intimorendosi per le minacce, si rivolgesse
proprio a lui – che già lavorava, per il suo incarico, a stretto contatto con la presidente – affidandogli un ruolo di responsabilità al suo fianco.

La prima lettera, ricevuta ai primi di marzo 2005, diceva ”Attenta a girare sempre da sola Presidente”. Da questa missiva sono partite le
indagini dei carabinieri che, all’insaputa della stessa Masini, hanno cominciato a diventare la sua ‘ombra’ con una serie di servizi finalizzati
a cercare di capire chi fosse l’autore delle minacce.
Nel frattempo il dossier si è arricchito di altre lettere, ben tre solo ad aprile, così circostanziate da far intendere che lo ‘scrittore’ conoscesse tutti i suoi movimenti.
A novembre, poi, l’avvertimento più macabro, un manoscritto con allegate due cartucce da caccia calibro 12. Le indagini a quel punto hanno mirato al dipendente della Provincia, e la conferma dei sospetti è arrivata dalle indagini comparative tra gli scritti dell’uomo, acquisiti dai carabinieri, e le lettere minacciose, eseguite dal Ris di Parma.

Il Pm Luciano Padula, titolare dell’inchiesta, ha poi emesso un decreto di perquisizione locale per acquisire i necessari riscontri, che lo stesso
dipendente ha anticipato ammettendo ai carabinieri di essere l’autore delle minacce.