Non c’era il racket della malavita dietro l’incendio che ha danneggiato un negozio del centro, ma una 65enne con problemi psichici.

La donna è stata riconosciuta responsabile del rogo, avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel negozio ‘Luisa Spagnoli’, con danneggiamento aggravato, e delle minacce alla titolare dell’esercizio commerciale.

Le indagini, condotte dalla Questura, hanno preso spunto da un episodio analogo avvenuto nella seconda metà di gennaio ai danni di un altro negozio. Anche in quel caso ‘comparve’ una lettera estorsiva, con cui – tra varie minacce – si chiedeva di accreditare 250.000 euro su un conto corrente. La Squadra Mobile aveva subito indirizzato gli accertamenti verso alcune persone già conosciute per problemi psichici e tendenze persecutorie. Proprio mentre giungevano i primi positivi riscontri di quell’indagine è accaduto il secondo episodio, che ha preso di mira ‘Luisa Spagnoli’. Dopo ulteriori riscontri la polizia ha chiesto al Pm di autorizzare una perquisizione nell’abitazione della maggiore sospettata. La perquisizione ha permesso di rintracciare il telefono cellulare dal quale era stata fatta la telefonata al negozio, ma anche un’altra lettera estorsiva già pronta per lo stesso esercizio commerciale.

Nessun racket, dunque, ma – sottolinea la Questura – “l’atto isolato di una persona con gravi problemi psichici che aveva individuato quell’obiettivo senza alcun motivo logico specifico”. Dopo l’incendio le associazioni dei commercianti di Modena, Confcommercio e Confesercenti, avevano espresso preoccupazione per l’episodio.