L’influenza aviaria preoccupa l’83 per cento degli italiani che rappresenta un valore sensibilmente superiore rispetto alla media europea del 67 per cento. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alla conferma della presenza del virus dell”influenza aviaria H5N1 nei cigni selvatici in Italia, sulla base delle elaborazioni effettuate sull’indagine Eurobarometro sui rischi percepiti dai cittadini, in corso di pubblicazione.

Nonostante uno zoccolo duro del 15 per cento che dichiara di non avere paura, secondo i risultati dall’indagine – precisa la Coldiretti – i consumatori italiani sono i più preoccupati dell’intero universo comunitario, preceduti soltanto dagli abitanti di Malta. Di fronte all’emergenza – continua la Coldiretti – sono le associazioni dei consumatori a dimostrare maggiore credibilità da parte della popolazione nazionale, con una percentuale del 31 per cento superiore a quella dell’Autorità pubblica (28 per cento) e addirittura del mondo scientifico (23 per cento). Si tratta di risultati che – sottolinea la Coldiretti – impongono grande responsabilità per evitare che ingiustificati allarmismi si traducano in una psicosi che rischia di danneggiare imprese e cittadini.

C’è la necessità – continua la Coldiretti – di tutelare un settore che per effetto della psicosi ha già subito per i minori consumi danni stimabili in 500 milioni di euro nonostante le ripetute assicurazioni sull’assoluta assenza di rischi nel consumo di carne di pollo espresse dai più autorevoli esponenti del mondo scientifico. Il settore avicolo con oltre 6.000 allevamenti, 80mila addetti tra aziende zootecniche e strutture di trasformazione e commercializzazione e un fatturato complessivo vicino ai quattro miliardi di euro, rappresenta – conclude la Coldiretti – una realtà da primato nell’economia nazionale.