La vicenda della Lugli Carrelli di Carpi volge al termine. Dopo il fallimento dichiarato lo scorso 30 giugno 2005 e la messa in cassa integrazione straordinaria dei circa 120 dipendenti, tutt’ora in attesa di pagamento dall’Inps, l’auspicio era che si presentasse qualche imprenditore con la volontà di far ripartire l’attività produttiva.

Attività che è bene ricordarlo ha un mercato, poiché – ricordano i Sindacati – la Lugli è fallita in
particolare per problemi finanziari.
Dopo i tanti articoli usciti sulla stampa locale dall’estate in poi su possibili interessamenti, di imprenditori pronti con piani industriali di ripresa, peraltro mai visti, il 15 febbraio 2006 l’asta pubblica di vendita dell’azienda è andata deserta.
Nessuno si è presentato.

E quindi – proseguono i Sindacati – ci chiediamo dove sono finiti gli imprenditori?
Dove sono finiti tutti quelli che avevano dichiarato di voler rilevare la Lugli?
Forse è più facile fare dichiarazioni sui giornali.
Come Organizzazioni Sindacali da sempre abbiamo sollecitato il confronto con chiunque avesse un progetto di rilancio di questa importante attività
produttiva, importante sia in termini produttivi che occupazionali per il nostro territorio.
Constatiamo oggi che al di là della canea giornalistica estiva nessuno si è fatto concretamente avanti per rilevare e far ripartire l’azienda.

Questa storica impresa rischia ora di sparire, venduta a lotti, disperdendo conoscenze, capacità produttiva e professionalità.
Rivolgiamo un nuovo richiamo alla responsabilità sociale delle imprese e degli imprenditori – concludono i Sindacati – per non far sparire definitivamente questa importante impresa.