Modifica dell’accesso alla tangenziale di Castelfranco, nuove rotatorie, semafori intelligenti, dissuasori di velocità e la ristrutturazione delle fermate del bus. Sono queste le proposte della Provincia, in accordo con i Comuni di Castelfranco Emilia e S.Cesario, per la messa in sicurezza di via Loda, l’arteria che congiunge i due centri abitati dove si sono verificati, anche di recente, diversi gravi incidenti anche mortali.

Il piano è stato illustrato da Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità, durate il Consiglio provinciale, rispondendo ad una interrogazione di Giorgio Barbieri (Lega nord) che ha definito via Loda “una sorta di sacrario a ricordo delle numerose vittime di incidenti, soprattutto giovani”.

Pagani ha sottolineato che via Loda continua ad esser un strada pericolosa nonostante il limite di velocità a 50 chilometri orari su tutto il tratto e l’installazione di specifica segnaletica contro l’eccessiva velocità. “Questi interventi – ha aggiunto – si sono rivelati insufficienti, quindi abbiamo concordato con i Comuni un piano per oltre 600 mila euro”.

E’ prevista la messa in sicurezza degli accessi alla tangenziale di Castelfranco Emilia tramite due nuove rotatorie; in corrispondenza del rettilineo più lungo, inoltre, all’incrocio con via Casteleone, sarà installato un semaforo intelligente che fa scattare il rosso quando un’auto si avvicina a forte velocità. Previsti anche due dissuasori luminosi per avvisare gli automobilisti della velocità di marcia e dei limiti presenti nel tratto.

Per garantire più sicurezza ai pedoni si procederà a ristrutturare le fermate le fermate del bus creando dei “golfi” per l’attesa. Esclusa, invece, la possibilità di installare dossi rallentatori in quanto vietati dal codice della strada lungo arterie come via Loda dove possono transitare mezzi di soccorso.

Barbieri ha richiamato anche la pericolosità dei 127 platani presenti in pochi chilometri a fianco della strada, un problema ripreso anche da Cesare Falzoni di An: “Sono inutili e pericolosi, si deve tagliarli”.

Su questo punto Pagani ha informato che i tecnici provinciali stanno procedendo alla individuazione degli alberi che, per la loro posizione, rappresentano un reale pericolo. Una volta terminata questa ricognizione gli alberi ritenuti maggiormente pericolosi saranno abbattuti, oppure sarà installata, in via sperimentale, una speciale barriera protettiva per ridurre l’impatto.