Una città preoccupata dalla presenza della criminalità, una città che si sente più insicura rispetto al 2003, che vuole integrarsi con gli immigrati onesti e che agli immigrati chiede il rispetto delle leggi, una città che promuove l’intervento su Via San Pietro perché ha contribuito a risanare l’area e a ripristinare la legalità. Questo, in strema sintesi, la fotografia scattata dal sesto sondaggio telefonico sulla sicurezza a Sassuolo i cui dati sono stati elaborati dall’Ufficio ricerche, Gabinetto del Sindaco, del Comune di Modena.

Le domande, rivolte in dicembre a cinquecento cittadini sassolesi, riguardano la percezione della sicurezza in Italia e nel proprio quartiere, il rapporto con gli immigrati, gli interventi promossi dall’Amministrazione comunale nell’ultimo anno, con domande specifiche sullo sgombero di Via San Pietro 6.

Entrando nel dettaglio, alla domanda “a suo avviso negli ultimi 12 mesi la criminalità in Italia è aumentata, il 71% da una risposta affermativa mentre per il 22% è rimasta ai livelli precedenti. Se passiamo invece al riferimento più vicino al cittadino, quello del quartiere di residenza, alla domanda “nella zona in cui abita, la microcriminalità è un problema?”, il 30,4% risponde che è un “problema grave”, mentre per il 68% il problema è “per niente o per nulla grave”.
Alla domanda “pensando al quartiere in cui abita, c’è una zona che considera insicura?”, il 60% risponde che “non c’è una zona insicura”, mentre risponde affermativamente il 30%. Non sorprende che la maggiore concentrazione di risposte affermative si registri nel quartiere Braida, con il 34%.

Dai risultati del sondaggio si registra un peggioramento della percezione della sicurezza fra i cittadini: se nel 2003 alla domanda “per quanto riguarda il problema della microcriminalità secondo lei Sassuolo è sicura?” il 56,8 % degli intervistati rispondeva affermativamente, nel 2005 la percentuale è scesa al 43,2%.

Diverse le domande relative agli immigrati. Ai cittadini si chiedeva il grado di accordo su alcune affermazioni relative alla loro presenza. Il 72% degli intervistati è d’accordo con l’affermazione che “tra gli immigrati c’è molta gente onesta che ha voglia di lavorare”, il 51% ritiene sia “giusto che dopo un po’ di anni che l’immigrato vive in Italia gli sia concesso il diritto di voto per il sindaco”, il 70% è d’accordo con l’affermazione che “l’aumento dell’immigrazione favorisce l’aumento della criminalità”, il 29% con l’affermazione che “gli immigrati tolgono lavoro agli italiani”.

Positivo il giudizio sull’intervento di sgombero del condominio di Via San Pietro e sui progetti di integrazione rivolti ai residenti dello stabile: per il 53% ha risanato l’area, per il 54% ha ripristinato la legalità nell’area.

Alcune delle domande, infine, riguardano le difficoltà che gli immigrati incontrano nel processo di integrazione: per più del 60% degli intervistati gli immigrati sono discriminati nel cercare la casa in affitto, il 36% nel cercare lavoro, quasi il 50% degli intervistati individua nella loro nazionalità la ragione principale della discriminazione.