I numerosi tagli previsti dalla Legge Finanziaria rendono di fatto impossibile esercitare pienamente l’attività istituzionale degli ispettori del lavoro e penalizzano tutti i servizi erogati dalla Direzione provinciale del lavoro. Lo affermano Vincenzo Santoro, della Fp-Cgil, e Giancarlo Vitelli, della Fp- Cisl di Modena.

In un comunicato si denuncia che il governo ha operato consistenti tagli in un settore particolarmente delicato in quanto preposto a prevenire gli infortuni sul lavoro.

“L’ufficio di Modena ha da tempo difficoltà a pagare le bollette di acqua, luce e gas e deve fare i salti mortali per procurarsi il materiale di cancelleria e gli strumenti informatici – dicono i due sindacalisti – A tutto ciò deve aggiungersi l’azzeramento del pagamento dell’indennità di missione per il personale che effettua le verifiche sul rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro e sulle norme in materia. Ma non basta, a breve dovranno essere assunti in Emilia-Romagna 86 nuovi ispettori del lavoro, di cui 13 destinati a Modena, per i quali non è dato sapere con quali strumenti potranno essere messi in condizione di lavorare”.

Ai danni prodotti dal dicastero del Lavoro si aggiunge la beffa messa in campo dal Ministro dell’Economia. Addetti già da tempo in servizio (525 in tutta Italia, alcuni anche a Modena), dopo un corso di formazione, un esame e la pubblicazione della graduatoria stavano per veder finalmente concretizzata la possibilità di essere nominati accertatori del lavoro, ovvero dipendenti preposti al controllo su lavoro nero, evasione contributiva, sicurezza sui cantieri.

“Oggi, invece, – spiegano Santoro e Vitelli – alla luce di una discutibile interpretazione del Consiglio di Stato, peraltro sollecitata dallo stesso Ministero dell’Economia, si deve subire il blocco delle nomine di questi lavoratori sia per mancanza di fondi sia perché gli stessi vengono considerati alla stregua di nuovi assunti e quindi soggetti al blocco di assunzioni. Con questi provvedimenti si sta mettendo in seria discussione la possibilità di effettuare controlli efficaci da parte di un importante ente dello Stato. Non bastano i numerosi morti o i numerosissimi invalidi sul lavoro – proseguono i due esponenti di Fp-Cgil e Fp-Cisl – a far riflettere chi oggi opera tagli consistenti in un settore particolarmente importante per garantire il rispetto delle norme sul lavoro. Peggio ancora, si deve constatare che le poche risorse a disposizione del Ministero del Lavoro vengono utilizzate – concludono Santoro e Vitelli – per soddisfare in modo predominante le esigenze degli uffici centrali e del Gabinetto del ministro a discapito di quelle degli uffici periferici”.