L’unico nuovo polo commerciale è previsto a Sassuolo, ma solo attraverso il trasferimento di altre strutture con ampliamenti che dovranno essere valutati dal Comune e con la soglia massima di 3.550 metri quadri per gli alimentari e 4.350 metri quadri per i non alimentari.

A Modena, invece, nell’area di Cittanova sarà possibile realizzare nuove strutture di vendita non alimentari, fino a un massimo di 10 mila metri quadri di superficie. E a Vignola (via di Mezzo) e Castelfranco potranno essere riqualificati gli attuali centri commerciali con ampliamenti fino a 1.500 metri per gli alimentari. Nuove grandi strutture non alimentari sono possibili in una decina di comuni fino a circa 65 mila metri quadri.



Sono i provvedimenti principali del Piano provinciale del commercio adottato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale confermando i risultati della Conferenza di pianificazione che, con la condivisione delle associazione di categoria, aveva concluso i lavori a metà dicembre. In Consiglio ha votato a favore la maggioranza, contro l’opposizione di centrodestra.

“E’ un Piano – ha sottolineato Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione – che rappresenta una tappa significativa nel percorso di ridefinizione del Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale, e che scaturisce dalla condivisione sulle scelte di fondo di tutte le categorie: avremo una rete commerciale più razionale ed equilibrata”.



Le caratteristiche del Piano, che si occupa della programmazione delle medio e grandi strutture di vendita, sono “il rafforzamento del policentrismo di rete, il rilancio del commercio nei centri storici, la salvaguardia dell’equilibrio tra le diverse tipologie di esercizi e forme di vendita, la riqualificazione dei complessi esistenti privilegiandoli rispetto ai nuovi insediamenti e il potenziamento delle strutture di attrazione, oltre all’adozione della riqualificazione territoriale e ambientale, in una logica di sostenibilità, come criterio base per gli interventi”.



Con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione dell’adozione, prevista per il 15 marzo, si aprono i termini di 60 giorni per la presentazione delle osservazioni e prima dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio provinciale servirà anche il via libera della Regione.