“La proposta di una costituente per l’agricoltura italiana ha l’ambizione di dare veramente una scossa a questo settore disorientato. Questo è quanto chiedono gli agricoltori italiani perchè siamo troppo frammentati e occorre razionalizzare, riordinare, unificare, snellire la rappresentanza e i servizi”.


Nazario Battelli, che è stato confermato presidente della Cia Emilia Romagna, nella relazione che ha dato il via alla quarta assemblea elettiva dell’organizzazione (Patto, unità, reddito è lo slogan proposto) ha lanciato il sasso della ‘costituente’ con la speranza che venga raccolto da una buona parte dell’imprenditoria agricola che manifesta un po’ ovunque uno spirito aggregativo.
“Questa idea – ha detto – per l’agricoltura deve in tempi rapidi riportare a sintesi e unità la frammentazione della rappresentanza legata al prodotto, ad iniziare dalle Centrali cooperative, per stimolare le necessarie aggregazioni che sono indispensabili per aumentare la nostra attuale scarsa competitività: è quello che, a nostro parere, vogliono tutti gli agricoltori”.

Dovrà trattarsi, a giudizio della Cia, partendo dalla costituzione di un tavolo permanente di consultazione, di una vera e propria federazione in grado di raggruppare da subito quante più sigle possibile. “Lo si farà per gradi successivi ?” si chiede Battelli. “Deve emergere un segnale forte dalle rappresentanze agricole regionali, quelle che ci stanno – ha spiegato – per non offrire più alibi
a chi, con la scusa della mancanza di unità del mondo agricolo, non porta avanti quelle azioni politiche e quelle strategie che possono ancora, se ben dirette e correttamente sostenute con adeguate risorse, trainare importanti filiere produttive”. Sono più di 34mila le aziende attive
associate alla Confederazione italiana agricoltori dell’Emilia Romagna, con un numero di soci tesserati che complessivamente sfiora la 64mila unità. Il volume d’affari che esprimono le imprese Cia ha superato nel 2005 i 530 milioni di euro e gli associati sono per l’80% uomini e per il 20% donne, percentuale in crescita grazie alle nuove forme di tutela e promozione del lavoro femminile in agricoltura.

Il presidente Cia ha criticato duramente la gestione della trattativa sull’Ocm zucchero (Organizzazione comune di mercato) e dell’approvazione dell’accordo. “Esaminando gli effetti della riforma l’Italia è il solo paese che riduce volontariamente del 50% la quota al fine di incassare un po’ di soldi soprattutto per la riconversione industriale – ha osservato Battelli – e la lezione ci deve servire per la prossima revisione dell’Ocm ortofrutta, in particolare per quel che riguarda il pomodoro da industria”.
Secondo la Cia, il Patto con la società lanciato prevede una strategia di sviluppo economico che, attraverso un supporto economico dell’impresa agricola venga attuato un presidio del territorio, ambientale e paesaggistico, non solo nella nuova veste ‘multifunzionale’, ma anche in quella tradizionalmente produttiva.
“In Emilia-Romagna si è formato un nucleo unitario fra Cia, Confagricoltura e Copagri entusiasta di lavorare insieme per una forte azione politico-sindacale e capace di coinvolgere tutti i portatori di interesse, compreso il mondo del lavoro”. Battelli ha ricordato la manifestazione di Faenza prima e Bologna dopo in cui migliaia di agricoltori hanno aderito ad un progetto comune.

Riguardo ai comparti agricoli, la Cia evidenzia che nell’ortofrutta occorre valorizzare al massimo l’alto livello di concentrazione della produzione, portandolo a sistema e facendolo quindi diventare una moderna piattaforma produttiva e commerciale. “Dobbiamo lavorare per il riequilibrio dell’offerta alle effettive capacità di domanda del mercato – ha affermato Battelli – per il coinvolgimento delle Organizzazioni dei produttori (Op) in un unico strumento regionale di concentrazione dell’offerta e di potenziamento della funzione commerciale sui mercati, con particolare propensione per quelli esteri”.
Per i seminativi per la Confederazione vanno recuperate le relazioni di fornitura con l’industria alimentare e mangimistica, diversificando con produzioni orientate alle esigenze qualitative e innovative delle diverse fasce di nuovi consumatori, delle nuove esigenze alimentari e con le produzioni energetiche.