L’amministrazione comunale ringrazia i cittadini e i rappresentanti politici che mostrano di preoccuparsi per la salute del verde pubblico sassolese e per i suggerimenti arrivati nel caso delle piante di via Mascagni. La scelta dell’abbattimento non è dovuta a “un falso modernismo progettuale”, ma a una progettazione consapevole dei diritti di tutti, piante ma anche cittadini.

Gli alberi sono una cosa viva e non si abbattono mai volentieri, ma errori commessi quando magari non se ne conosceva a fondo lo sviluppo, hanno causato in diverse strade sassolesi la presenza di piante non adatte ai luoghi e ai modi in cui sono state sistemate.

I tigli di via Mascagni hanno aiuole di contenimento troppo piccole e uno sviluppo troppo ampio. Questo causa rottura dei marciapiedi e impossibilità di passaggio per pedoni e soprattutto persone con difficoltà di movimento. Al momento di rivedere l’intera zona di Largo Verona, l’intenzione dell’amministrazione è stata quella di rendere il quartiere più fruibile per tutti, pedoni, ciclisti e automobilisti. Il progetto prevede anche la presenza di alberi più adatti a quella situazione. Come sempre non ci sarà abbattimento senza ripristino: verranno messi a dimora altri tigli, di una diversa varietà, con uno sviluppo di tipo piramidale più contenuto in larghezza. Le aiuole di contenimento verranno ampliate e adeguate. Così gli alberi potranno svilupparsi senza rompere i marciapiedi, senza interferire con le piante dei giardini privati e con la strada, senza impedire il passaggio di persone e biciclette.

Le voci e i suggerimenti raccolti in questi giorni hanno portato a una modifica progettuale, con la scelta di nuovi alberi di dimensioni già considerevoli, con tronco di circa 40 cm di diametro, che permetteranno da subito di ricostituire un filare adeguato.
In molte altre zone di Sassuolo questa amministrazione, come ricordato dagli stessi cittadini e consiglieri, ha adottato soluzioni diverse che hanno consentito di preservare gli alberi e allo stesso tempo i marciapiedi e i diritti di chi li deve percorrere. E’ quindi evidente che se fosse stato possibile lo stesso sistema sarebbe stato adottato anche in questa situazione.
Infine va rilevato che sono sempre e costantemente di più gli alberi che l’amministrazione mette a dimora di quelli che si vede costretta a tagliare: per fornire qualche dato, nel piano di potature del 2004, ci sono stati 129 abbattimenti necessari e 170 nuove messe a dimora. Nel 2003, complessivamente, sono stati piantati 540 nuovi alberi e abbattuti 119.