Dal mese di aprile anche nella nostra provincia, a seguito anche della Delibera regionale 43/2004, entrerà in funzione la nuova rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria definita dalla Regione con il supporto di Arpa e in accordo con le Province e i Comuni.

La nuova rete punta a ottenere diversi e importanti obiettivi: innanzitutto conformarsi alle più recenti disposizioni comunitarie in materia per fornire una lettura omogenea e integrata dell’intero territorio regionale, nonché garantire la coerenza dei dati tra le varie reti regionali e la rete europea ed assicurare una informazione più qualificata ai cittadini.
La convinzione è che una rete di monitoraggio efficace e sicura sia il presupposto di ogni seria politica ambientale. Inoltre solo disponendo di dati certi e confrontabili sulla qualità dell’aria sarà possibile orientare le nostre scelte, pubbliche e private, su una base condivisa e, perciò, incidere davvero su uno dei fattori più critici per la nostra salute.

Per quanto riguarda la provincia di Reggio Emilia, la Delibera regionale ha suddiviso il territorio in due aree (montagna e resto della provincia) caratterizzate da livelli d’inquinamento differenti. Cambia, a seguito della ristrutturazione della rete, anche quantità e qualità delle centraline. La Regione, d’intesa con Provincia e Comuni, ha infatti deciso di eliminare alcune stazioni obsolete o alcuni ‘doppioni’ (in quanto lo smog non ha confini) ma di potenziare le centraline, oggi non tutte in grado di registrare tutti gli inquinanti. Da aprile le centraline operanti sul territorio provinciale saranno dunque 11: di queste 7 sono previste dal Piano regionale della rete di controllo della qualità dell’aria (Casalgrande, Castellarano, Febbio, Guastalla, Reggio-viale Risorgimento, Reggio-viale Timavo e Reggio-San Lazzaro), mentre altre 4 (Reggio-via delle Ortolane, Reggio-via XX Settembre, Correggio e Sant’Ilario) sono state mantenute dalla Provincia, di concerto con i Comuni, in quanto ritenute indispens
abili per rappresentare in modo adeguato la qualità dell’aria del nostro territorio e sarà la stessa Provincia, insieme ai Comuni che le ospitano, a farsi carico della gestione e della manutenzione di tali stazioni. Quattro sono anche le centraline eliminate, perché obsolete o non ritenute significative: Rubiera, Montecchio, Reggio-Massenzatico e Castelnovo Monti.
Tutte le centraline della rete di controllo regionale saranno in grado – a differenza di quanto accade oggi – di registrare i livelli di pm 10, ozono, biossido di azoto e monossido di carbonio, così da consentire insieme alle stazioni delle altre province una valutazione omogenea dell’intero sistema della regione padana. Inoltre, due centraline saranno anche dotate di un apposito strumento in grado di rilevare le polveri ancora più fini, le pm 2,5, e un apposito mezzo mobile consentirà il rilevamento della qualità dell’aria nei comuni che non ospitano una centralina nonché indagini specifiche per situazioni locali particolari.