La musica e i giochi di paesi lontani, così come le narrazioni, i cibi, il linguaggio, la socialità e le emozioni. Insomma, tutto l’universo di un bambino che si confronta con le altre culture, come avviene sempre con maggiore frequenza negli ambienti scolastici, fin dal nido e dalla materna. E’ il tema di ‘Io e il mio futuro‘, un calendario di attività promosso dalla Provincia di Modena e dal Coordinamento pedagogico provinciale che da oggi alla fine di maggio propone, in collaborazione con i Distretti, iniziative, corsi, seminari, laboratori conferenze un po’ in tutto il territorio rivolgendosi a educatori, insegnanti e genitori.


Il primo appuntamento è un incontro di “ascolto guidato alla musica” con Giorgio Casadei delle Officine musicali che si svolge a Nonantola (questa sera, ore 21, cinema teatro Trosi).
Sabato 22 aprile inizia a Pavullo (ore 16,30, Biblioteca comunale) un ciclo sulle “Narrazioni animate di storie lontane”.
Sabato 27 aprile a Carpi (ore 21, sala congressi in via Peruzzi) la pedagogista Elisabetta Musi e il sociologo Marco Deriu discutono di educazione alle differenze e domenica 28 aprile a Finale (ore 21, sala consiliare) parte con una conferenza una serie di incontri su “Socialità e intercultura”.
Il 3 maggio iniziano gli appuntamenti nell’area di Sassuolo dedicati al disagio emotivo e il 6 maggio, con l’inaugurazione di una mostra sui nidi, nei Comuni dell’Unione Terre di Castelli, a Vignola, parte la riflessione su come “pensare lo spazio per i bambini”. L’appuntamento conclusivo del ciclo provinciale è a Modena, venerdì 26 maggio (ore 14,30, aula magna Planetario di viale Barozzi 31) con un seminario sul gioco dei pedagogisti Donatella Savio e Adriana di Rienzo.

Questo calendario di attività è stato preceduto nelle scorse settimane da tre seminari formativi per operatori promossi dal Coordinamento pedagogico provinciale. Per informazioni: tel. 059 209452 – Provincia.
“Il tema del bambino a contatto con le altre culture – spiegano gli organizzatori – rappresenta un nodo fondamentale in relazione alle problematiche educative, soprattutto quando, in un territorio con forte immigrazione, ci si confronta con famiglie che propongono stili e valori educativi ed esigenze differenti”.