Dallo scorso mese ci è stato segnalato un aumento delle impurità nelle campane riservate alla raccolta differenziata della plastica. Questo comportamento scorretto può portare ad inficiare l’intero prodotto derivato dalla raccolta e quindi a difficoltà nel riciclo.


In queste campane vanno messi solo imballaggi in pet pe pvc, come bottiglie e contenitori in plastica per liquidi, flaconi per detersivi e detergenti, pellicole, vaschette, buste e sacchetti in plastica e non altri materiali. Non sono ammessi oggetti di plastica che non siano imballaggi, pena la dequalificazione dell’intero carico.
E’ buona norma assicurarsi che gli imballaggi non contengano residui. Inoltre, per ridurne il volume, occorre schiacciare bottiglie e contenitori.

Con il PET riciclato, oltre a produrre altri nuovi contenitori, si ottengono fibre per imbottiture, maglioni, “pile” (con 20 bottiglie se ne confeziona uno), moquette, interni per auto, lastre per imballaggi vari.
Con il PVC riciclato, si producono tubi, scarichi per l’acqua piovana, raccordi, passacavi e altri prodotti, soprattutto per il settore edile.
Dal PE riciclato, oltre a ottenere nuovi contenitori per i detergenti per la casa o per la persona, derivano tappi, film per i sacchi della spazzatura, pellicole per imballaggi, casalinghi e così via.

Quando i diversi tipi di plastica vengono selezionati e rilavorati insieme, diventano plastica riciclata eterogenea, impiegata per la produzione di panchine, parchi giochi per bambini, recinzioni, arredi per la città, cartellonistica stradale.

La plastica non utilizzata per il riciclo, può essere destinata al recupero energetico ovvero al processo di termovalorizzazione. Una bottiglia di plastica del peso di 50 gr. può produrre l’energia necessaria per tenere accesa una lampadina da 60 Watt per un’ora. Inoltre, sottoponendo la plastica ad un apposito trattamento di selezione e triturazione, è possibile ricavare combustibili alternativi, utilizzabili nei forni dei cementifici e per la produzione di energia termoelettrica.