”Nessun italiano manca all’appello per cui abbiamo fondata speranza che non vi siano altre notizie di coinvolgimento di italiani” negli attentati di Dahab, nel Sinai. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri Pasquale Terracciano al TG1. Terracciano ha precisato che ”Manca ancora l’identificazione di due o forse tre corpi di cittadini stranieri”.

La Farnesina, su indicazione del Ministro Fini, ha organizzato il rientro in Italia, entro questa sera, dei tre italiani risultati feriti negli attentati di Dahab. Il Sismi, che sta operando in stretto raccordo con la Farnesina, ha messo a disposizione, su richiesta dell’Unità di crisi, un volo speciale per il rimpatrio dei feriti. L’arrivo del volo è previsto intorno alle 18,30, secondo quanto si è appreso (non è ancora chiaro se il rimpatrio riguarda tutti e tre o solo due). Il velivolo con a bordo i nostri connazionali atterrerà all’aeroporto di Ciampino.

Due dei tre italiani feriti negli attentati di ieri a Dahab, in Egitto, sono intanto stati trasferiti su espresse disposizioni del ministro Fini nell’ospedale della Forza di pace in Sinai, dove c’è anche un medico italiano.
I due italiani che sono stati medicati dal personale medico del contingente italiano della MFO, la forza multinazionale nel Sinai, hanno ustioni di secondo grado alle gambe, provocate dall’esplosione del terzo ordigno. Il terzo italiano ferito si trova invece ricoverato nell’infermeria dell’ospedale di Sharm el Sheick e non nell’ospedale da campo italiano, come si era appreso in precedenza. Ha una ferita lacero-contusa ad una gamba per la quale gli sono stati applicati punti di sutura.
Si chiamano Luca B. e Raffaella B. due dei tre feriti italiani nell’attentato di Dahab. Hanno entrambi 24 anni, sono fidanzati ed abitano a Milano.