Incontri con funzionari delle forze dell’ordine per capire come le istituzioni garantiscono la sicurezza in città e visite alla Centrale Operativa di questura o Comando dei Carabinieri. Sono le attività che vedono impegnati centinaia di studenti modenesi delle scuole secondarie di primo e secondo grado attraverso gli itinerari Scuola Città del settore Istruzione dedicati all’Educazione alla legalità.

L’iniziativa intende promuovere la fiducia dei ragazzi nelle forze dell’ordine e si propone di fornire spunti di riflessione su comportamenti illeciti e reati che coinvolgono maggiormente gli adolescenti, come vittime o come autori.

La proposta è nata dall’impegno preso congiuntamente da Comune di Modena e Prefettura con il Contratto di Sicurezza sottoscritto nel 2000 e rinnovato nel 2005.
Il rinnovo del Contratto ha sottolineato l’importanza di sviluppare iniziative congiunte e di consolidarne altre che richiedono un lavoro di collaborazione tra le istituzioni, facendo riferimento anche agli itinerari didattici.

I percorsi di Educazione alla legalità nell’anno scolastico 2005/2006 coinvolgono 24 classi per un totale di 560 alunni.
Le scuole che hanno aderito sono le medie Ferraris, Paoli, Lanfranco, Tommaso Pellegrini (succursale delle Lanfranco per i non udenti), Carducci, Cavour e gli istituti superiori Deledda, Barozzi, Guarini, Cattaneo, Ipsia Corni.
Gli incontri sono tenuti da funzionari della Questura, del Comando dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Per le scuole medie inferiori è prevista una visita alla centrale operativa della Questura o del Comando dei Carabinieri dove vengono illustrate ai ragazzi alcune fasi operative del lavoro di pronto intervento, prevenzione dei reati e soccorso pubblico.
Nelle scuole superiori invece l’incontro si svolge in classe dove, dopo una breve presentazione sulle competenze delle forze dell’ordine, il funzionario affronta argomenti su richiesta dei ragazzi e di loro interesse, come l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, le stragi del sabato sera, i reati sessuali, la pirateria informatica, i reati minorili, la violenza negli stadi e il bullismo.