E’ all’insegna del dialogo interculturale il programma di iniziative e incontri proposto da ‘Rocca di pace’, la scuola di pace del Cimone costituita da una rete di associazioni ed enti locali, nell’ambito dell’attività del Parco di cultura dell’Appennino modenese dedicato ai Luoghi dell’anima. Il primo appuntamento è per oggi, a Sestola, con una “cena etnica” al bocciodromo di via dello Sport.

“L’incontro tra i popoli – spiegano gli organizzatori – avviene a tavola, condividendo le proprie specialità gastronomiche. Dietro i fenomeni migratori ci sono storie, volti e persone che possono essere conosciuti nello scambio reciproco. Ed è importante favorire queste occasione soprattutto dopo i tragici avvenimenti degli ultime settimane”. Nel corso della serata i bambini della scuola elementare presenteranno il laboratorio didattico “Danze di pace”. Informazioni: tel. 338 5035421.

I Parchi di cultura (l’altro è dedicato al Medioevo) sono itinerari tematici che si snodano nelle diverse località dell’Appennino. L’iniziativa, promossa da Ial Emilia Romagna è al secondo anno di attività e fa parte dei progetti di sviluppo e valorizzazione cofinanziati da Provincia di Modena, Regione e Fondo sociale europeo.

Gli appuntamenti di ‘Rocca di pace’ proseguono sabato 13 maggio a Montecreto (sala Consiglio comunale, ore 16) con un dibattito su “Dialogo tra religioni tra rispetto e identità”. Interviene Brunetto Salvarani, teologo e scrittore, direttore della rivista di educazione interculturale “Cem-Mondialità”.
Sabato 20 maggio sarà la volta di “Aromi, sapori e sobrietà” a Lama Mocogno: alle 14,30 gli studenti di elementari e medie presentano i murales dedicato a “guerra e pace”; alle 15,30 è previsto l’incontro sul tema “La sobrietà felice” con Francuccio Gesualdi, allievo di don Milani nella scuola di Barbiana e figura di spicco del movimento del consumo critico. La cena, alle 19, è a base di specialità regionali e internazionali.

“La sobrietà felice – spiegano gli organizzatori – evoca la frase di Gandhi ‘La terra produce ogni giorno per i bisogni di ciascuno ma non per la cupidigia di pochi’ o quella dell’economista Shumacher: ‘Vivere più semplicemente perché tutti possano semplicemente vivere'”.