Alla vigilia della seconda edizione di Research to Business, il salone internazionale dedicato alla ricerca industriale in programma a Bologna l’11 e il 12 maggio, si è tenuta la prima Assemblea dei ricercatori impegnati nei laboratori, centri e parchi per l’innovazione costituiti grazie al Programma regionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico (Prriitt, Misure 3.4.A e 3.4.B).


L’Assemblea ha sancito la costituzione e l’operatività di tutti e 57 i nodi della rete: 27 laboratori di ricerca, i 24 centri e i sei parchi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Per un totale di 563 ricercatori impiegati, di cui 313 nuovi giovani ricercatori attivati da altrettanti contratti di ricerca sostenuti dal Programma regionale.
Nel corso dell’Assemblea la Regione ha inoltre formalizzato l’associazione dei laboratori e dei centri in una rete denominata “Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna”.

La Rete alta tecnologia
La rete opera in sette settori chiave dell’economia regionale: Alta tecnologia meccanica (Distretto Hi-Mech), Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Agro-alimentare, Edilizia e materiali per costruzioni, Scienze della vita e salute, Innovazione organizzativa, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict).

Il fulcro della rete è Aster – Scienza tecnologia impresa, il consorzio per la ricerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico creato tra la Regione, le Università presenti sul territorio, Cnr, Enea, Inaf, l’Infm, l’Infn, l’Unione regionale delle Camere di commercio e le Associazioni imprenditoriali regionali.
All’interno della rete sono 250 i dipartimenti, i centri di ricerca, le imprese e le organizzazioni coinvolte. Nello specifico sono circa 80 i dipartimenti di ricerca delle Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma, dell’Università Cattolica e del Politecnico di Milano, dei centri e degli istituti di ricerca di Cnr, Enea, Infm e Inaf.

Dall’Assemblea dei ricercatori è emersa inoltre la volontà da parte della Regione e di Aster di procedere ad un ulteriore consolidamento della rete e al suo allargamento, conducendo una procedura di accreditamento e certificazione di qualità dei laboratori e dei centri impegnati.