Secondo il Tribunale del Riesame di Bologna ad uccidere il piccolo Tommaso Onofri, il bambino di 18 mesi rapito alle porte di Parma il 2 marzo e trovato senza vita un mese dopo, fu Mario Alessi, senza il concorso di Salvatore Raimondi.

La teoria è scritta nell’ordinanza del Tribunale che ha infatti lasciato al solo manovale siciliano l’imputazione di aver ‘cagionato la morte del sequestrato”, la pena prevista è l’ergastolo. A Giuspepe Raimondi viene invece contestato solo il secondo comma, ovvero ”morte” del sequestrato ”quale conseguenza non voluta dal reo”, la stessa aggravante viene contestata alla compagna di Alessi Antonella Conserva.

I giudici hanno quindi creduto alla ricostruzione di Raimondi secondo cui la sera del sequestro fu lo stesso Alessi ad allontanarlo in attesa che arrivasse la Conserva con l’auto, epr questo non avrebbe presenziato all’uccisione del bambino, sepolto poi a poca distanza dal fiume Enza.
Tutti e tre restano comunque in carcere.

Soddisfazione per la decisione
del Tribunale della liberta’ e’ stata manifestata dai magistrati della Dda di Bologna dopo che il Riesame ha respinto le richieste di scarcerazione avanzate dai legali di Antonella Conserva, Mario Alessi e Salvatore Raimondi, le tre persone in carcere perche’ accusate del rapimento e dell’omicidio del piccolo Tommaso Onofri. ”La Dda ritiene che il provvedimento del Riesame costituisca una lettura molto attenta e condivisibile delle risultanze processuali” fanno sapere i magistrati che continuano a lavorare perche’ l’indagine non e’ ancora conclusa.

Chi uccise Tommaso Onofri, agi’ ”con crudelta’ verso il piccolo, sul corpo del quale infierivano con un corpo contundente procurandogli delle fratture nella zona mandibolare e al mento”: e’ l’aggravante contestata ai rapitori del bimbo dalla Dda di Bologna.