La Procura di Bologna è riuscita a ottenere la benzina a credito, malgrado gli ingenti tagli dei finanziamenti provenienti dal Ministero, però ora rischia di vedere ridotto al lumicino il parco auto. Sono infatti scaduti, o stanno per scadere, i contratti di noleggio delle vetture.


Contratti che non verranno rinnovati.
La prima auto a scadenza di contratto è stata ritirata l’altro ieri dalla società che l’aveva affittata. Si tratta di un’Alfa. A giugno, sempre per scadenze contratto, verrà ritirato un furgone Doblò, poi sarà
la volta, ad arrivare fino a gennaio 2007, delle vetture della Dda (Direzione distrettuale antimafia), una Punto, una Lybra e un Doblò.

Le auto in dotazione diretta alla Procura hanno tutte qualche problema.
C’è una Tipo del ’93 che, vista l’età, ha bisogno di manutenzione, ma non ci sono molti fondi a disposizione e comunque i tempi di riparazione sono di mesi. Poi ci sono le auto blindate, due della Procura e due della Dda, che servono soprattutto per i magistrati che girano con la scorta e, comunque, l’uso è poco indicato visto che queste vetture consumano moltissima benzina.
I buoni benzina dati alla Procura ad inizio anno erano 300, di 10 euro l’uno più 43 per il gasolio. Ne sono rimasti 7 più 3.

Una situazione complessiva che – ha sottolineato anche il procuratore Enrico Di Nicola – provocherà ritardi e complicazioni sul lavoro della Procura: le auto
servono, ad esempio, per portare i fascicoli alle Direttissime, per accompagnare i Pm onorari alle udienze nelle sedi distaccate del Tribunale
di Porretta e Imola, ma anche per andare agli uffici postali o al carcere e così via.