Da un lato il confronto e l’approfondimento tra gli operatori sanitari sui temi del dolore e sulle pratiche cliniche più efficaci per curarlo, dall’altro l’urgenza di sensibilizzare tutti, cittadini e operatori stessi: perché curare il dolore è possibile e, oltre che un dovere etico, è anche l’esempio di una buona pratica clinica.

Oggi, domenica 28 maggio, si svolge la quinta edizione della Giornata nazionale del sollievo e il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna vi aderisce con una serie di iniziative (seminari di studio, punti informativi e distribuzione di opuscoli ai cittadini) organizzate dalle Aziende sanitarie, dai medici e infermieri dei Comitati “Ospedale senza dolore”, dalle Associazioni di volontariato.

Tra le altre iniziative, da lunedì 29 a mercoledì 31 maggio, il numero verde del Servizio sanitario regionale 800.033.033 (dalle 8,30 alle 17,30), oltre ad informazioni sui servizi, offre la possibilità di avere una consulenza telefonica da operatori specializzati in terapia del dolore.
Molti i seminari, i convegni organizzati in tutta la regione per fare il punto sul programma regionale di lotta al dolore.

I punti informativi sulla necessità della lotta al dolore e sulla ‘Giornata nazionale del sollievo’ saranno allestiti in ingressi degli ospedali e delle strutture sanitarie e saranno i volontari delle Associazioni, assieme agli operatori del Servizio sanitario, a illustrare ai cittadini cosa significa curare il dolore e ad informare che la cura del dolore è una pratica clinica possibile. In distribuzione due opuscoli “L’Emilia-Romagna contro il dolore”, “Insieme contro il dolore post-operatorio”.

La rete dei servizi per la lotta al dolore e alla sofferenza
Il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna considera la lotta al dolore e alla sofferenza un impegno primario e per questo ha messo in campo programmi per la lotta al dolore che coinvolgono tutta la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari.
Specifiche terapie del dolore sono applicate infatti nell’assistenza in ospedale, nell’assistenza a domicilio, in hospice (16 per 200 posti letto), nelle altre strutture residenziali, mentre sono già attivi alcuni Centri specializzati nella cura del dolore cronico dovuto a patologie neoplastiche e/o croniche (all’ospedale di Piacenza, all’ospedale Maggiore di Parma, all’ospedale di Castelfranco Emilia (Mo), al Policlinico di Modena, agli ospedali S.Orsola-Malpighi e Bellaria di Bologna, all’ospedale di Imola, all’ospedale Infermi di Rimini, all’ospedale di Ravenna, all’ospedale Bufalini di Cesena). Specifici ricettari sono a disposizione dei medici per la prescrizione di farmaci oppiacei, utilizzati anche in assistenza domiciliare di ammalati gravi di tumore o di patologie degenerative.
I programmi sono coordinati, in ogni Azienda sanitaria, dai Comitati “Ospedale senza dolore”, composti da medici e infermieri, con il compito di assicurare un osservatorio specifico del dolore in tutte le strutture sanitarie, di coordinare la formazione del personale medico e infermieristico, di promuovere interventi per assicurare la disponibilità dei farmaci oppiacei, e di dare impulso all’applicazione di protocolli di trattamento del dolore, con la valutazione dei risultati conseguiti.
Le priorità di intervento riguardano le malattie tumorali, il dolore cronico, il dolore post-operatorio, il dolore nei bambini. Al riguardo, gruppi di lavoro regionali (composti da esperti dell’Assessorato politiche per la salute e delle Aziende sanitarie) hanno elaborato linee guida e raccomandazioni.